A un mese esatto dalla strage, in migliaia hanno preso parte oggi a Vercelli ai funerali di Kevin Laganà, il più giovane dei cinque operai morti nell’incidente ferroviario di Brandizzo. Non solo familiari e amici, ma anche autorità civili e militari si sono strette in un abbraccio collettivo per salutare il 22enne, autore del video che nelle scorse settimane ha portato ad una svolta delle indagini aperte dalla Procura per fare luce su quanto accaduto sui binari la sera del 30 agosto scorso.
Strage di Brandizzo, oggi a Vercelli i funerali di Kevin Lagana
Palloncini bianchi e azzurri, musica e rombo di moto hanno accompagnato l’uscita dalla chiesa della bara di Kevin Laganà, il 22enne morto insieme ai colleghi mentre lavorava alla manutenzione e sostituzione di alcuni binari alla stazione ferroviaria di Brandizzo, il 30 agosto scorso.
Quello che è accaduto è una tragedia che riguarda tutti e che accomuna questi cinque amici e colleghi che lo sono stati in vita e in morte – sono state le parole di don Massimo Bracchi durante l’omelia -. In queste settimane troppo lunghe e troppo dolorose avete ricevuto tanto affetto, tanta partecipazione e vicinanza, ma avete continuato a piangere. Forse è servito per dare sfogo all’angoscia, alla sofferenza, alla rabbia e al dolore – ha detto riferendosi alla famiglia della vittima -. Il nostro saluto a Kevin possa staccarvi da lui, da quella bara che contiene il suo corpo. Questi giorni sembravano non finire mai. Le cose di prima sono passate, adesso bisogna tornare a vivere. Kevin lo vorrebbe.
Nel ricordarlo, il parroco ha accennato anche alle altre vittime dell’incidente ferroviario: Giuseppe Aversa, 49 anni; Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni; Michael Zanera, 34 anni e Giuseppe Sorvillo, 43 anni.
Il ricordo degli amici del 22enne
Avremmo voluto avere più tempo, ci mancherà tutto di te, ovunque sarai il nostro amore per te arriverà. Ti vogliamo bene,
il messaggio dedicato al 22enne dagli amici presenti in Duomo a Vercelli per dirgli addio. Con loro il giovane compariva in molte delle foto proiettate su un maxischermo installato su una delle facciate della chiesa per ricordare i suoi momenti felici.
Le indagini sull’incidente ferroviario
Proseguono intanto le indagini della Procura. Oltre ad Antonio Massa, il tecnico di Rete Ferroviaria Italiana che la sera dell’incidente avrebbe dovuto dare il via ai lavori dopo essersi accertato che la circolazione ferroviaria sul tratto interessato fosse stata interrotta (e che invece avrebbe mandato gli operai a morire, essendo consapevole del prossimo passaggio di un treno), nel registro degli indagati per disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo con dolo eventuale sono finite anche altre persone.
Innanzitutto Andrea Girardin Gibin, il caposquadra dei lavoratori della Sigifer di Borgo Vercelli, miracolosamente sopravvissuto alla strage; poi, gli stessi veritici dell’azienda, che potrebbero aver fatto pressione sugli operai affinché iniziassero le operazioni prima del previsto. Una prassi, secondo alcuni ex dipendenti, per evitare di pagare delle penali. Fondamentale in tal senso è il video girato proprio da Laganà pochi attimi prima del passaggio del convoglio che l’ha travolto insieme ai colleghi.
Nel filmato, di pochi minuti, gli operai vengono istruiti su cosa fare al momento del passaggio del treno. È la prova che i presenti fossero consapevoli del fatto che un treno sarebbe effettivamente passato. Del resto, la dirigente movimento di turno a Chivasso ne aveva messo al corrente Massa almeno tre volte. Lui si sarebbe comunque assunto il rischio di dare l’ok.
Non si aspettava, forse, che sarebbe successo il peggio. Uno degli operai però aveva avuto una premonizione: “Dio vuole dirmi qualcosa”: l’ultimo post di uno degli operai morti nell’incidente ferroviario di Brandizzo.