Come sta Vittorio Feltri? E’ quello che si chiedono i lettori e i fan del direttore editoriale de Il Giornale, dopo che quest’ultimo ha pubblicato un tweet allarmante.
Come sta Vittorio Feltri?
Feltri, sul suo profilo Twitter (X), ha scritto: “Dio buono si fa fatica anche a morire. Non ce la faccio“. Un post che ha generato apprensione tra i suoi estimatori, che si sono affrettati a chiedere notizie sulla sua salute e a inviargli messaggi di solidarietà e incoraggiamento.
La preoccupazione: è tornato il tumore?
Vittorio Feltri, che ha da poco compiuto 80 anni, in passato aveva subito un intervento chirurgico per un tumore e aveva dichiarato: “Il cancro al seno è stato un piccolo inconveniente, ciò che mi ha sorpreso è che non ho nulla di caratteristiche femminili, eppure è stato il seno a essere colpito. In ogni caso, dopo l’operazione, mi sono rimesso i vestiti e sono andato in redazione a scrivere un articolo. Attualmente, consumo meno cibo, ho un minor appetito.
Tuttavia, continuo a bere come sempre: mezzo bicchiere di vino bianco prima di pranzo e cena; durante la cena, al massimo un bicchiere e mezzo di vino rosso, e la sera, un piccolo bicchiere di whisky. Dormo per undici ore: vado a letto alle dieci e mi sveglio alle nove. Senza l’ausilio di sonniferi o gocce. Successivamente, mi reco in ufficio e inizio a scrivere. Con l’età, sono diventato più rapido: per redigere un articolo, impiego al massimo 40 minuti”.
La carriera di Feltri
Dal 1977 al 1989, Vittorio Feltri ha lavorato presso il Corriere della Sera, ad eccezione di un breve periodo nel 1983, quando assunse la direzione di Bergamo Oggi. Successivamente, ha ricoperto il ruolo di direttore del settimanale L’Europeo nel 1989 e de L’Indipendente dal 1992 al 1994. Nel gennaio 1994 è stato chiamato a dirigere Il Giornale, prendendo il posto di I. Montanelli. Nel luglio del 2000 ha dato vita a un nuovo quotidiano chiamato Libero, di cui è stato direttore fino al 2009.
Successivamente, nel 2010, è tornato a dirigere Il Giornale, ma è poi ritornato a Libero nel 2011, questa volta in veste di direttore editoriale accanto a M. Belpietro, che era il direttore responsabile. Da allora è stato editorialista per Il Giornale e nel 2016 è stato richiamato a ricoprire la posizione di direttore editoriale per Libero, incarico che ha mantenuto fino al 2020. Attualmente è direttore editoriale de Il Giornale.
Nel 2021 è stato eletto consigliere comunale a Milano, e nel 2023 è stato eletto consigliere regionale in Lombardia, rappresentando Fratelli d’Italia.
Tra i suoi libri ricordiamo:
- Nel 2014, “Buoni e Cattivi: Le pagelle con il voto ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo” (in collaborazione con S. Lorenzetto).
- “Il Quarto Reich: Come la Germania ha sottomesso l’Europa” (con G. Sangiuliano).
- “Non abbiamo abbastanza paura: Noi e l’islam” (2015).
- “Il Vero Cafone” (con M. Parente, 2016).
- “Chiamiamoli Ladri: L’esercito dei corrotti” (2017).
- “Il Borghese: La mia vita e i miei incontri da cronista spettinato” (2018).
- “L’Irriverente” (2019).
- “Ritratti di Campioni: Cronache di un giornalista tifoso” (2020).
- “Come era bello l’inizio della fine: I grandi incontri della mia vita” (2022).