Codice rosso rafforzato, che cos’è? A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, risalente allo scorso 15 settembre, entra in vigore oggi, sabato 30 settembre 2023, la nuova legge. Essa è composta da un solo articolo e, di fatto, aggiorna le misure contenute all’interno del Codice rosso del 2019. Introduce nuovi obblighi e nuove tempistiche da rispettare. Cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta.

Codice rosso rafforzato cos’è

Il codice rosso rafforzato è la nuova legge che contiene un solo articolo e rappresenta un’importante aiuto per contrastare in Italia la violenza di genere e per garantire un supporto alle vittime, prevalentemente donne. A volerla fortemente è stato il Governo Meloni, in questi ultimi tempi.

La norma – o meglio, il Decreto Legge 122/2023 – entra ufficialmente in vigore nella giornata di oggi, 30 settembre. Con un articolo modifica la cosiddetta legge “Codice rosso” (DL 69/2019) e introduce una serie di novità come l’obbligo per il pubblico ministero di ascoltare, entro tre giorni, la persona che presenta denuncia e riferisce di essere stata vittima di violenze o abusi di vario tipo.

Nel caso in cui il termine dei tre giorni non venga rispettato, il procuratore è libero di assegnare il fascicolo ad un altro pm. Questa novità è stata introdotta dal Governo per garantire una maggior velocità e una maggior efficacia dei provvedimenti nel momento in cui una donna (o una qualsiasi altra persona) presenta una denuncia per violenza.

Come funziona la nuova legge?

Diverse sono, in realtà, le novità che vengono introdotte con questo codice rosso rafforzato. Come abbiamo appena specificato, l’obiettivo è quello di dare un forte segnale di aiuto e di sostegno nei confronti di tutti i soggetti che si rivolgono alle Forze dell’ordine e alle autorità competenti per denunciare aggressioni e abusi. Questi possono essere fisici, psicologici, economici e via dicendo.

La prima firmataria di questa nuova legge, la deputata della Lega Giulia Buongiorno, ha fatto sapere che le novità servono ad assicurare una maggior tempestività degli interventi per evitare delle conseguenze peggiori. Si tratta, insomma, di una nuova stretta del Governo Meloni.

Spesso e volentieri infatti, purtroppo, nei casi di cronaca nera sentiamo parlare di donne uccise da mariti, fidanzati, compagni o ex. Dopo poco viene fuori la notizia che proprio queste donne avevano già sporto denunce di vario tipo nei confronti di questi uomini.

Con il codice rosso rafforzato si vuole agire con una certa velocità. Si vuole anche far sentire più al sicuro e più protette tutte le donne e tutte quelle persone che denunciano di essere state vittime di aggressioni e violenze.

Le novità

La norma, entrata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 15 settembre, entra ufficialmente in vigore oggi. Come dicevamo prima, essa presenta alcune novità. Dunque partire da oggi in poi ci saranno dei piccoli ma importanti cambiamenti.

Il primo riguarda il fatto che con questo nuovo Decreto Legge, i pubblici ministeri sono obbligati ad acquisire informazioni sulle donne che presentano denuncia di violenza domestica o di genere entro un limite temporale di tre giorni.

Se tale limite non viene rispettato, i procuratori della Repubblica possono revocare l’assegnazione del procedimento ai pm e assegnare l’intero fascicolo e l’intero caso ad un altro responsabile delle indagini. Questo deve essere in grado di intervenire subito, il prima possibile e senza esitazione.

La seconda grande novità riguarda il prolungamento dei tempi di cui una vittima può usufruire per sporgere denuncia. Prima la parte offesa aveva sei mesi per farlo. Ora i mesi salgono a 12. L’arco temporale dunque si fa più ampio.

Infine, il terzo punto riguarda le misure cautelari che devono essere osservate dal soggetto accusato. In particolare, con tale nuova legge, si apportano modifiche al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Il giudice, al fine di garantire il pieno rispetto di questa imposizione, è libero di predisporre l’utilizzo del braccialetto elettronico. Purtroppo infatti, a volte, gli uomini soggetti a divieti di avvicinamento alla donna che ha presentato denuncia non rispettano la misura. L’utilizzo del dispositivo potrebbe aiutare in questo senso.