All’uscita del suo cortometraggio “Unfitting”, l’attrice e regista Giovanna Mezzogiorno ha denunciato di essere stata vittima di body shaming nel momento in cui ha preso un po’ di peso.

Addirittura questo ha avuto ripercussioni anche sulla sua carriera.

Questo ci porta a domandarci quante forme di body shaming esistono in realtà e quali sono le conseguenze su chi ne è vittima.

Quante forme di body shaming esistono?

L’attrice ammette: “Non mi ero resa conto di quanta falsità ci fosse intorno a me, registe che inneggiano di essere dalla parte delle donne e non lo sono affatto. In tanti hanno addirittura chiuso i rapporti. Poi sono entrate in campo le leggende, che ero malata e tanti altri mi hanno scansata“.

Secondo l’attrice e regista anche le campagne sulle diverse bellezze sono “tutte boiate. La realtà non è così. Le cose continuano esattamente allo stesso modo, proprio come racconta il mio Unfitting“.

Il body shaming ha diverse facce. Non si tratta solo di insulti diretti a persone in sovrappeso o troppo magre, o che non rispettano i canoni di bellezza odierni.

Body shaming significa che qualcuno viene svalutato e discriminato a causa del suo aspetto.

Questo comportamento ha tante sfaccettature: spazia da piccoli commenti mirati a forti insulti fino al bullismo e all’esclusione.

A volte è più sottile: può essere una battuta a doppio senso, un commento sotto forma di scherzo, una risata, anche un semplice sguardo di disapprovazione.

Per esempio, andare a cena con una persona in sovrappeso e dirle, mentre sta mangiando: “Io non riuscirei a mangiare quel piattone”, oppure: “Ma non avevi già mangiato?”. Anche questo è body shaming. Molte forme per un solo comportamento volto a ferire l’altro.

Il fat shaming è il più comune

Il sovrappeso è la ragione principale del body shaming. Le ragazze e le donne hanno maggiori probabilità di essere vittime perché vengono giudicate in base al loro aspetto molto più degli uomini.

Il body shaming però non è un argomento prettamente femminile. In linea di principio può colpire chiunque non si conformi alle comuni aspettative di bellezza: persone grasse, magre, basse, strabici o disabili.

Dietro a ciò si nascondono spesso pregiudizi, invidia o insoddisfazione, da parte del bullo. Ma anche le immagini irrealistiche di bellezza trasmesse dai media e dai social media sono terreno fertile per il body shaming.

Quali sono le conseguenze del body shaming sulle vittime?

Le persone affette da obesità sperimentano ogni giorno diverse forme di discriminazione, con conseguenze di vasta portata.

Uno studio condotto dall’Università di Tubinga nel 2012, ad esempio, ha dimostrato che le persone obese hanno degli svantaggi nella loro carriera: hanno molte meno probabilità di ottenere una posizione dirigenziale rispetto ai loro colleghi di peso normale.

La conclusione? Anche i recruiter hanno pregiudizi nei confronti delle persone molto sovrappeso.

Cosa comporta questo per coloro che affrontano così tanti rifiuti? Gli esperti affermano che la discriminazione quotidiana è spesso interiorizzata a tal punto che le persone colpite si svalutano. Questo comportamento si chiama auto-stigmatizzazione.

Coloro che vengono discriminati diventano sempre più insoddisfatti di se stessi e della propria immagine corporea, diventando spesso i più grandi biasimatori del proprio corpo.

Il benessere emotivo spesso si deteriora e provoca stati d’animo depressivi, ansia, bassa autostima e persino tendenze suicide, avvertono gli specialisti.

Chi pratica body shaming nasconde le proprie critiche dietro consigli ben intenzionati

A chi pratica il body shaming piace nascondere i propri pregiudizi in consigli apparentemente ben intenzionati, tipo: “Devi fare più esercizio fisico” o “Segui la dieta in modo più costante”, dimostrandosi così apparentemente preoccupati.

Chi pratica il body shaming presuppone che l’altra persona sia semplicemente troppo pigra per perdere peso. Non solo è doloroso, ma ha quasi sempre l’effetto esattamente opposto. Inoltre, il presupposto è solitamente sbagliato.

L’obesità grave, è ormai una malattia cronica riconosciuta che non può essere curata da soli.

Ma anche coloro che non sono patologicamente sovrappeso, ma che, secondo l’opinione popolare, sono semplicemente troppo grassi, spesso si sentono irrimediabilmente sopraffatti quando si tratta di perdere peso da soli.

Alcune aziende hanno anche riconosciuto l’importanza dell’anti-body shaming. Con modelle XL in pubblicità e donne voluttuose in passerella. Anche le rughe e le smagliature compaiono sempre più spesso sotto forma di “strisce di tigre”.

Dovremmo imparare a collegare molto meno l’autostima all’apparenza esteriore. Perché l’ideale di un corpo perfetto non esiste.