Letale in area di rigore, ‘il cobra‘ Sandro Tovalieri cresce nelle giovanili della Roma e arriva in prima squadra ancora adolescente. All’età di 17 anni la prima panchina in giallorosso, è considerato una vera promessa. Dopo un paio di stagioni in prestito per farsi le ossa in Serie B, nel 1985 torna nella Capitale e resta come riserva. È con la maglia del Bari prima, e del Cagliari poi, però, che raggiunge l’apice della sua carriera. Eppure all’ambiente giallorosso è rimasto profondamente legato e dopo aver appeso gli scarpini al chiodo è tornato a Trigoria come allenatore, ripartendo dalle giovanili e arrivando fino all’Under 18. Per commentare il momento di crisi della Roma, Tovalieri è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Crisi Roma, Tovaleri a Tag24
Non è di certo questo l’avvio di stagione che si aspettavano i tifosi della Roma. Cinque punti in sei partite, frutto di tre sconfitte, due pareggi e una sola vittoria sono assolutamente pochi per un club costruito per puntare ai primi quattro posti di classifica. Ad aggravare la situazione, la prestazione di ieri sera in casa del Genoa. A preoccupare non è solo il risultato, un 4 a 1 che comunque non lascia spazio alle interpretazioni, ma l’approccio mentale e tecnico alla gara. La squadra di Mourinho è apparsa scarica, senza idee e assolutamente in bambola. E adesso anche il tecnico rischia di essere messo in dubbio. Per commentare il momento di crisi della Roma, Tovalieri, che conosce bene l’ambiente, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Che succede alla Roma?
“L’inizio del campionato è stato molto deludente e penso che nessuno si sarebbe aspettato un avvio simile. Tra l’altro fino a questo momento la Roma ha fatto un percorso pessimo pur affrontando tutte squadre, sulla carta, alla portata, con cui avrebbe dovuto fare punti piuttosto agevolmente. Poi so bene che non calcio non c’è mai niente di scontato, ma è stata una partenza shock. Ho visto le partite e sono preoccupato per la condizione fisica e la differenza si vede quando i giallorossi affrontano formazioni che stanno bene e corrono. Ma la cosa peggiore è che mi pare che abbiano perso anche quella grinta e quel carattere che aveva contraddistinto fino ad ora la squadra di Mourinho. Prima giocavano sempre al 100% mentre adesso appena prendono un gol vanno in difficoltà. A questo aggiungiamoci che i nuovi inseriti non stanno ancora rendendo appieno. Mancano all’appello i calciatori di qualità. Lukaku può essere importante, ma è arrivato in ritardo. Se Mourinho lo avesse avuto un po’ prima, magari contro Salernitana e Verona le cose andavano diversamente e oggi staremmo parlando di tutta un’altra storia”.
Mourinho a questo punto rischia?
“Assolutamente no, Mourinho è intoccabile. Non si può buttare tutto ciò che di buono ha fatto da quando è arrivato sulla panchina della Roma, per sei partite. Ha regalato ai giallorossi la gioia di potersi giocare due finali europee, poi una l’ha vinta e l’altra l’ha persa immeritatamente. Ciò che è certo è che quella di domenica diventa una partita fondamentale, non tanto per il destino del mister quanto per lo spirito della squadra. Col Frosinone si deve vincere a tutti i costi, dovesse arrivare un passo falso, cosa che non credo, si aprirebbe una crisi vera. Mourinho però gode della fiducia totale, non solo della tifoseria ma anche della squadra e del club. E poi non c’è anche l’aspetto economico che non può essere sottovalutato. La Roma non ha una situazione rosea e avrebbe difficoltà a pagare un altro nome importante”.
Sui risultati incidono anche i tanti infortuni?
“Sono tre anni che la Roma conta un’infinità di infortuni e in questa stagione le cose sono addirittura peggiorate. Dopo sei giornate ne ho contati almeno 13 e mi sembra una percentuale davvero troppo elevata. Anche ieri, alla fine, tatticamente Mourinho ha dovuto stravolgere tutto. Ha deciso di spostare Cristante, che in quel momento stava facendo benissimo e aveva fatto anche gol, ed è saltato tutto. Forse avrebbe dovuto mettere la difesa a 4 e non toccare il centrocampo, ma con il senno di poi siamo tutti bravi”.
La Roma si deve affidare a Lukaku?
“Lukaku è un giocatore straordinario, uno che è stato preso per alzare l’asticella e sta facendo quello che gli viene richiesto. Deve però essere messo nelle condizioni di far bene, altrimenti non puoi far altro che aspettare la sua intuizione personale. Ieri ha giocato troppo spesso spalle alla porta ed è chiaro che diventa difficile anche per lui”.
Rui Patricio invece è all’altezza della situazione?
“Al momento, visti i risultati, nessuno è all’altezza della situazione. Rui Patricio ha commesso degli errori e quando capita a un portiere viene a mancare la sicurezza difensiva. Ieri però, a prescindere dal portiere, è stata tutta la squadra ad andare in bambola. Hanno preso quattro tiri e quattro gol, alcuni anche di estrema facilità. In occasione del secondo ad esempio, Gudmundsson ha fatto una grandissima cosa, ma un avversario non può partire da centrocampo, scartare cinque giocatori e fare quello che vuole. Una volta arrivato in area il portiere non poteva farci niente”.