Vladimir Putin ha firmato un nuovo decreto sulla coscrizione autunnale, rivolto ai cittadini della Russia di età compresa tra i 18 e i 27 anni, chiamati alle armi per rimpinguare il servizio militare. A rivelarlo è l’agenzia di Stato russa Tass.

Il decreto identifica il periodo “dal 1 ottobre al 31 dicembre 2023” per il reclutamento nel servizio militare di cittadini “che non sono nelle riserve”. La chiamata alle armi riguarderà 130mila persone. Secondo quanto riferito dall’agenzia russa, nella precedente coscrizione periodica di primavera furono chiamate alle armi 147mila persone. Numeri leggermente più bassi lo scorso autunno, con 120mila persone arruolate.

La Tass spiega che negli ultimi anni c’è sempre stata una coscrizione periodica per i giovani russi, e in media ha interessato circa 130mila persone per ogni tornata. Probabilmente allo scopo di aumentare il bacino a cui attingere, il Cremlino ha varato nell’agosto di quest’anno una legge per alzare il limite massimo dell’età di leva. Si passerà da 27 a 30 anni, anche se tale cambiamento entrerà in vigore solo dal 1° gennaio 2024. Il limite minimo, invece, resta invariato e rimane quello della maggiore età.

Russia, Putin firma il decreto per la coscrizione autunnale: le reclute non potranno uscire dai confini russi

Urge precisare che, secondo la legge russa, i coscritti non possono essere mandati a combattere fuori dai confini russi. Per questo motivo gli ultimi arrivati non dovrebbero essere coinvolti direttamente nella guerra in Ucraina.

È anche vero però che la Russia considera le quattro regioni ucraine occupate all’interno del proprio territorio. A proposito di un possibile impiego attivo delle reclute nei combattimenti, in mattinata è arrivata la precisazione di Vladimir Tsimlyansky, vice capo del dipartimento di organizzazione e mobilitazione dello Stato maggiore russo.

Il funzionario ha chiarito che i soldati arruolati durante la coscrizione autunnale “non saranno schierati nella Repubblica popolare di Lugansk, nella Repubblica popolare di Donetsk, nella regione di Kherson o nella regione di Zaporizhzhia per svolgere compiti nell’operazione militare speciale”.

Chiunque provi a rifiutare la chiamata alle armi rischia una multa salata. La legge russa impedisce di lasciare il Paese a chi ha ricevuto la lettera di coscrizione. Qualche mese fa, il parlamento russo ha anche approvato una legge per aumentare da 3.000 a 30.000 rubli, circa 300 euro, la sanzione per chi non si presenta dopo il reclutamento.

Nel frattempo, lo Zar russo ha anche lanciato un messaggio patriottico sottolineando il “riscatto” guadagnato da tutti i priogionieri di guerra russi che sono morti in Ucraina. Ecco il suo messaggio:

Tutti possono commettere degli errori, anche loro una volta lo hanno fatto. Ma hanno dato la vita per la Madrepatria e si sono pienamente riscattati

Guerra, la risposta criptica di Zelensky: “Domani notizie importanti”

Mentre Putin pensava ad arruolare nuovi soldati, dall’altro lato Zelensky sottolineava i traguardi ottenuti nel corso di questa settimana. Il riferimento va agli incontro degli ultimi giorni da cui pare che l’Ucraina possa uscirne decisamente potenziata. In un messaggio lanciato su Telegram, il presidente ucraino ha annunciato:

Questa settimana ha rafforzato significativamente il nostro Stato e il nostro popolo. Domani ci saranno notizie importanti per l’Ucraina: per i nostri soldati, per tutto il nostro Stato. Stiamo lavorando per garantire che nelle prossime settimane aggiungeremo forza all’Ucraina – forza interna e la necessaria cooperazione con il mondo. In modo che il mondo ci ascolti, ci capisca e ci sostenga. Ringrazio tutti coloro che ci aiutano!