Silenzio e senza mai essere usciti dall’inferno. Una famiglia distrutta. Annientata nell’anima e nel cuore. Per sempe. Sono passati tre mesi dalla morte di Michelle Causo e sembra che i riflettori sulla tragedia si siano spenti, almeno questo è quello che pensa Daniela mamma della giovane vittima. Proprio in concomitanza con la ricorrenza, il comitato di quartiere Torrevecchia, lo stesso che aveva organizzato la fiaccolata poi sfociata nella devastazione della casa del coetaneo accusato di averla barbaramente uccisa, ha deciso di ritrovarsi nel centro anziani per una raccolta fondi destinata a realizzare un murales con il volto di Michelle. Proprio qui TAG24 ha raccolto le testimonianze della mamma, che ha raccontato gli ultimi aggiornamenti sulle indagini e ringraziato Papa Francesco per la visita a Primavalle a pochi passi dal luogo dove è stata assassinata.
Michelle Causo mamma Daniele parla nell’intervista video
Siamo qui stasera per un’iniziativa da parte del comitato di quartiere di Torrevecchia, che già aveva sostenuto la fiaccolata, sente la vicinanza del quartiere? Anche suo papà (il nonno di Michelle Causo ndr) è qui
“Questa iniziativa l’ho accolta positivamente, dal comitato mi sono arrivate anche delle scuse per la presenza di un comico che pensavano non fosse idoneo alla vicenda e potesse aver urtato la nostra sensibilità. Io ho detto che queste cose non mi creano disturbo, dove c’era Michelle c’era festa. Sono iniziative propositive“.
L’informazione è scomparsa e le luci si sono spente negli ultimi mesi, ci siete rimasti male?
“Immaginavo che sarebbe accaduto questo, in realtà eravamo a ridosso dell’estate. I tempi della giustizia sono questi, sono lunghi e stiamo aspettando la deposizione degli atti per procedere con il processo che speriamo avvenga prima delle festività natalizie. Come siamo stati? Malissimo a dir poco… È un dolore insostenibile mentalmente e fisicamente, io non riesco più a dormire e a mangiare. Dopo il fatto di Michelle sono successi altri episodi scioccanti che restiamo a guardare“.
Sembra che dopo Giulia Tramontano e Michelle si sia accesa una miccia…
“Oggi i giovani con l’informazione sanno tutto rispetto a 20 anni fa, sanno che con un reato di questo calibro dopo 7-8 anni stanno fuori. Chi fa questi reati non ha nulla da perdere. Il carcere poi in Italia è come stare in vacanza”.
Ci sono novità delle indagini? I suoi avvocati cosa le hanno detto?
“Lui continua a dire la str**** della pistola. Tramite i rilievi del generale Garofalo si evince che Michelle non ha mai preso questa pistola. Lui tende solo a difendere se stesso, è un bugiardo“.
Può chiarire quando accaduto con il patrigno della compagna di classe di Michelle ora a processo con l’accusa di aver fatto cose orribili a sua figlia?
“Questo è un fatto accaduto tre anni fa, mia figlia era a casa di una compagna ed era il nuovo compagno della mamma. Io passai tutto un pomeriggio a casa di quella famiglia, le posso dire che parlando con quel signore poteva sembrare strano ma pedofilo no. Possiamo solo pensare che dietro ogni figura può esserci un mostro. Michelle non ha subito una violenza, lui ha provato un approccio con lei. Io non ho denunciato non perché il fatto non fosse grave, la denuncia l’ha fatta l’amica che ha subito qualcosa in più e io sono andata a deporre in caserma a processo“.
Papa Francesco proprio a tre mesi dalla morte di Michelle è venuto a Primavalle, le ha fatto piacere?
“L’unico input che può partire per dare una scossa alla società è dal Vaticano, c’è bisogno di distrazioni per questi giovani. È la noia che porta i giovani a fare queste grosse stupidaggini, non si rendono conto di quello che fanno. Un bel gesto del Papa, mi auguro che da questo possa iniziare un percorso per i giovani in modo che non ci siano più Michelle e Giulia Tramontano“.
Speriamo di vedere presto il volto di Michelle sulla facciata di quel palazzo
“Michelle è nel nostro cuore, purtroppo non c’è più e non me ne faccio ragione. La mia vita è finita, ho un altro figlio…ma la metà della mia vita è morta con lei”.
Le parole del nonno sui tempi della giustizia
Oltre alla mamma nel corso della serata dedicata a Michelle presso il centro Anziani è intervenuto anche il nonno Elio, ex finanziere ora in pensione: “I magistrati sono rientrati dopo l’estate e stanno riaprendo le carte, speriamo che facciano il loro dovere. Le domande sono state molte, i servizi sono stati tanti e può capitare che le cose vengano travisate e a noi non ha fatto piacere. Ora si sta riaprendo il capitolo. Il Santo Padre è venuto per un raduno di cattolicesimo, il vescovo ha informato del delitto di questo orrendo delitto”. Il comitato di quartiere sta organizzando iniziative per raccogliere i fondi e realizzare, proprio davanti alla sede, un grande murales su un palazzo per far si che il volto di Michelle Causo possa continuare a sorridere. Oltre al murales è stata già presentata richiesta per intitolare un parchetto del quartiere a suo nome. Una comunità che non abbandona la famiglia della giovane e continua a stringersi al loro dolore.