Ci sono novità sul Qatargate: Antonio Panzeri è stato rilasciato. L’ex eurodeputato del Pd e di Articolo Uno, accusato in Belgio nell’ambito dell’inchiesta per presunti fatti di corruzione, è tornato in libertà dopo quattro mesi nel carcere di Saint-Gilles e altri ai domiciliari. Scopriamo perché e cosa succede adesso.

Qatargate, Panzeri rilasciato sotto condizioni

Nell’ambito di Qatargate, Panzeri è stato rilasciato. La Camera di Consiglio, come ha reso noto il quotidiano Le Soir, ha deciso, nella giornata di ieri, di togliere il braccialetto elettronico al politico. La notizia ha iniziato a fare il giro del web oggi, venerdì 29 settembre 2023.

L’ex eurodeputato, accusato di presunti atti di corruzione per influenzare alcuni meccanismi decisionali delle istituzioni europee, è stato rilasciato dopo il carcere e dopo gli arresti domiciliari. Ora Antonio Panzeri risulta essere libero, ma deve rispettare una serie di condizioni.

In primo luogo egli non potrà lasciare il Paese in cui si trova, dunque il Belgio. In secondo luogo non potrà avere alcun contatto con gli altri soggetti sospettati nell’ambito dell’inchiesta legata allo scandalo Qatargate.

Antonio Panzeri, secondo gli inquirenti, avrebbe svolto un ruolo centrale nella presunta operazione di corruzione. Egli avrebbe, stando alle accuse, influito illecitamente, con le sue azioni all’interno del Parlamento europeo, a favorire Paesi come, appunto, il Qatar.

Era il 9 dicembre 2022 quando era stato arrestato. Poi era stato incarcerato nella prigione di Saint-Gilles, a Bruxelles, in Belgio. A partire dal 6 aprile 2023 era uscito dal carcere per passare agli arresti domiciliari, con tanto di braccialetto elettronico.

Cosa c’è dietro alla scarcerazione di Panzeri

A confermare la notizia della liberazione di Antonio Panzeri iniziato a circolare oggi è stato, tra gli altri, il portavoce della Procura federale di Bruxelles. Ma come mai egli è tornato in libertà? In molti se lo domandano.

A prendere la decisione sono stati i membri della Corte, dopo che era stata presentata un’istanza di scarcerazione da parte dei legali dell’ex eurodeputato del Pd e di Articolo Uno. La Procura ha deciso di non opporsi. La scarcerazione però, in realtà, non era attesa prima del prossimo 9 dicembre.

Il 17 gennaio 2023 infatti Antonio Panzeri infatti aveva concordato con le istituzioni competenti una pena della durata di un anno dal momento dell’arresto. In cambio aveva fornito una confessione che aveva aggiunto molti e importanti dettagli sul cosiddetto Qatargate.

Stando a quanto emerge dai verbali, egli in quell’occasione avrebbe raccontato ai giudici la serie di ricompense illecite ed influenze che ci sarebbero alla base di questo scandalo. Uno scandalo che vedrebbe al centro il Qatar e non solo. Sarebbero stati coinvolti anche altri Paesi come il Marocco.

La Procura in quella occasione aveva affermato che l’ex eurodeputato aveva raccontato

il modus operandi, gli accordi finanziari con Stati terzi, le architetture finanziarie messe in atto, i beneficiari delle strutture messe in atto e i vantaggi proposti.

Cosa succede adesso?

La libertà di Antonio Panzeri, per il momento, è condizionale. Come abbiamo specificato prima, egli è libero di circolare in Belgio, ma non può lasciarlo. Non gli è permesso avere qualsiasi tipo di relazione con le persone indagate.

Tra queste ultime ad esempio vi è l’ex vicepresidente del Parlamento Ue Eva Kaili. Lei era finita in manette quando le Forze dell’ordine avevano trovato, in casa sua, una valigia contenente 700mila euro in contanti.

Anche nei suoi confronti le accuse erano quelle di aver partecipato a presunti atti di corruzione per offrire presunti benefici al Qatar. Eva Kaili era rimasta in carcere, esattamente come Panzeri, per quattro mesi. Poi nel mese di aprile è passata agli arresti domiciliari.

Inoltre il giugno scorso l’ex vicepresidente del Parlamento europeo aveva denunciato le condizioni in cui era stata detenuta.