Nella riunione di oggi a Manama (Bahrein), il Comitato Paralimpico Internazionale ha votato a favore della proposta di far gareggiare anche gli atleti della Russia, ma senza la loro bandiera nazionale. Ci sono stati 90 voti favorevoli e 56 contrati: decisione che in alcuni paesi non è stata presa bene, specie l’Ucraina.

Mentre fervono i preparativi per le edizioni del 2036 e del 2028, ci si prepara per le Paralimpiadi del 2024 a Parigi. Oggi il Comitato Paralimpico Internazione (Icp) ha deciso che anche la Russia potrà tornare a gareggiare, allentando parzialmente la precedente sospensione di due anni. C’è stato uno scarto di 34 voti fra i favorevoli ed i contrari e la proposta di accettare solo atleti neutrali e senza bandiera è passata superando anche le 6 astensioni.

Una precedente votazione sullo stesso argomento era stata bocciata con 74 voti favorevoli, 65 contrari e 13 astensioni. L’Icp aveva seguito il Cio nel precedente bando seguito all’invasione russa dell’Ucraina: dopo il 24 febbraio 2022, infatti, sia agli atleti russi sia a quelli bielorussi era stata vietata la partecipazione ai Giochi invernali di Pechino e nel novembre 2022 l’Assemblea generale dell’IPC a Berlino aveva sospeso i comitati paralimpici nazionali russi e bielorussi per un anno.

L’Ucraina ha negli ultimi tempi mostrata molta ritrosia, se non un esplicito rifiuto, nell’accettare l’idea che alle Olimpiadi partecipino anche Russia e Bielorussia. Parigi 2024 però si avvicina, e anche gli organizzatori delle Paralimpiadi (dal 28 agosto all’8 settembre 2024) si interrogano su cosa fare. Il presidente francese Macron spera che il presidente del Cio, Thomas Bach, giunga ad una soluzione di equilibrio e vorrebbe aprire la partecipazione olimpica agli atleti vittime del regime russo:

La vera domanda che il mondo olimpico dovrà decidere è quale posto dare a questi atleti russi che a volte si sono preparati per tutta la vita, e possono anche essere le vittime di questo regime.

L’auspicio di Macron è che gli ucraini vengano coinvolti in questa decisione, importante perché deve stabilire chi e quali atleti non sono espressione diretta del militarismo e dell’imperialismo russo.