È di poco fa la pubblicazione di un tweet allarmante di Vittorio Feltri su X, che dice: “Si fa fatica anche a morire. Non ce la faccio”.
Cosa sta accadendo al direttore? Che si sia ripresentato il problema di salute di cui ha già sofferto in passato?
Tentiamo di capire cosa sta accadendo.
Il tweet preoccupante di Vittorio Feltri
Circa un’ora fa, l’ex direttore di Libero, Vittorio Feltri, ha pubblicato su X questo preoccupante Tweet: “D.. buono, si fa fatica anche a morire. Non ce la faccio”.
Tanti i commenti preoccupati dei suoi follower. C’è chi chiede cosa stia accadendo, chi dà per scontato che qualcosa non vada e cerca di incoraggiare il giornalista con “Forza Direttore!”.
Cosa sta succedendo?
Al momento non ci sono notizie certe e il direttore non ha rilasciato alcuna dichiarazione successiva al tweet. Vi terremo aggiornati.
Vittorio Feltri e la sua dichiarazione shock, clicca qui.
Quali problemi di salute ha avuto in passato Vittorio Feltri?
Feltri è stato operato a marzo del 2022 di cancro al seno.
Lui stesso, con la sua ironia, sagacia e intelligenza, commentò questo incidente di percorso, così:
«Il tumore al seno è stato una piccola cosa, quello che mi ha sorpreso è che non ho niente di femminile, eppure, il cancro mi è venuto al seno. Comunque, dopo l’operazione, mi sono rivestito e sono andato al giornale a scrivere un pezzo. Ora mangio poco, ho meno appetito.
Ma bevo uguale: da sempre mezzo bicchiere di vino bianco prima di pranzo e cena; a cena, massimo un bicchiere e mezzo di rosso e, la sera, un dito di whisky. Dormo 11 ore: vado a letto alle dieci e mi alzo alla nove. Senza sonniferi, gocce, niente. Poi vado in ufficio e mi metto a scrivere. Invecchiando, sono diventato più veloce: per un articolo, impiego al massimo 40 minuti».
Quanto è raro il cancro al seno per gli uomini?
Il cancro al seno è considerata una malattia femminile. Si verifica negli uomini, infatti, solo nell’1% di tutti i casi di cancro al seno.
Ogni anno, in Italia, quasi 500 uomini si ammalano di tumore al seno.
A causa del numero limitato di persone colpite, alla ricerca in questo settore non è stata ancora data la massima priorità. La maggior parte dell’esperienza diagnostica e terapeutica viene acquisita dalle donne e trasferita poi sugli uomini.
Non esiste una ricerca nata e portata avanti proprio per il cancro al seno dell’uomo.
Inoltre non esistono programmi di screening del cancro al seno per gli uomini. Per questo la malattia viene solitamente diagnosticata solo in fasi successive.
C’è da dire anche che per gli uomini il pensiero del cancro al seno è molto lontano dalla loro mente. Ciò significa che passa sempre molto tempo e viene ritardata la diagnosi e l’inizio della terapia.
Anche in questo caso, quanto prima viene diagnosticata la malattia, tanto maggiori sono le possibilità di guarigione. Come risultato di tutti questi fattori, il tasso di sopravvivenza degli uomini affetti da cancro al seno è inferiore a quello delle donne: il 77% degli uomini contro l’87% delle donne.