“L’Inter è la squadra più forte, quella costruita meglio, la squadra da battere”. Quante volte lo abbiamo sentito in questo mese? La formazione di Inzaghi è partita a bomba conquistando quindici punti in cinque giornate di campionato, ma la squadra da battere ieri è stata battuta. Dopo aver vinto con la Juventus nel weekend, il Sassuolo di mister Dionisi nel turno infrasettimanale ha portato a casa i tre punti anche contro i nerazzurri. Una partita che non preoccupa però l’ambiente interista, certo di essere ancora la rosa più forte della Serie A. Per commentare la prima sconfitta dell’Inter, Cesar, ex calciatore che ha vestito tra le altre anche la maglia nerazzurra, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La prima sconfitta dell’Inter, Cesar a Tag24
Brasiliano di nascita ma italiano di adozione, Cesar è arrivato a Roma all’età di 27 anni e non è più andato via. Dopo una lunga esperienza alla Lazio, ha vestito anche la maglia dell’Inter dal gennaio del 2006 al 2008, ma nel mezzo si è trasferito in prestito prima al Corinthians e poi al Livorno. Con i nerazzurri si è tolto belle soddisfazioni, vincendo una Coppa Italia e due scudetti sotto la guida di Roberto Mancini. Era stato proprio l’ex C.T. della Nazionale italiana a chiamarlo a Milano. Quest’anno la squadra di Inzaghi è partita nel migliore dei modi, l’obiettivo è proprio quello di vincere il tricolore e magari ripetersi in Champions League. Ieri però, dopo cinque vittorie su cinque partite, si è dovuta arrendere davanti al Sassuolo di Dionisi. Per commentare la prima sconfitta dell’Inter, Cesar è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.
Un semplice incidente di percorso o questa sconfitta significa qualcosa per l’Inter?
“Non si è ridimensionato niente, quello di ieri sera è stato un semplice passo falso che ci può stare. Non ho nessun dubbio sull’Inter, è una squadra concreta, cinica e fortissima. In Champions ad esempio, contro la Real Sociedad, l’avevo vista peggio rispetto a ieri con il Sassuolo. In quel caso ad esempio è scesa in campo con troppa leggerezza e ha fatto un errore di valutazione. Quella di ieri invece è una sconfitta che ci può stare. Inzaghi ha una rosa incredibile, quella che ha ricambi migliori, qualcuno deve solo entrare pienamente in forma. Da Frattesi ad esempio mi aspetto di più, ieri ha avuto l’occasione per fare gol e avremmo parlato di un’altra partita. La cosa importante è che ho visto una squadra viva. Vi dirò di più, meglio che questa défaillance sia arrivata ieri che non siamo ancora entrati nel vivo”.
Dici così perché in Champions invece ti eri preoccupato?
“Sì, devo ammettere che in quel caso non li ho visti bene. Hanno sottovalutato l’avversario e nella massima competizione europea è un errore che non ti puoi permettere. La Real Sociedad veniva già da ottime prestazioni in Liga, è una squadra che palleggia e Inzaghi ha cambiato troppo. Io resto assolutamente contrario al turn over, si spostano gli equilibri e non va bene. Uno come Thuram, che ha 26 anni, vuole giocare tutti i giorni. Siamo all’inizio della stagione e serve giocare per prendere ritmo, è esattamente il contrario di quello che spesso vediamo. Per ora non esiste stanchezza. Detto questo però io ci credo fortemente in questa squadra, è la più forte del campionato”.
E alla prossima di campionato l’Inter va a Salerno…
“Con la Salernitana non c’è partita, la può sbagliare solo l’Inter. Penso che l’esperienza aiuti, non devono scendere in campo molli, è l’unico errore che potrebbero fare”.
Conosci bene Inzaghi, che ne pensi come allenatore?
“Inzaghi mi piace molto, sa gestire il gruppo e dà sempre energia positiva. Invidio la sua capacità di passare da momenti di assoluta calma a momenti di fuoco in pochi secondi. È un grande tecnico, lo ha già dimostrato in questi anni e crescerà ancora. Ha giocatori importanti e non è facile tenere tutti a bada, lui lo sa fare benissimo”.
Alla Lazio hai allenato Frattesi e Scamacca, avevi immaginato arrivassero a questo livello?
“Vi svelo un retroscena. Allenavo gli esordienti della Lazio, a quel tempo sulla panchina maggiore era tornato Reja per la seconda volta. Andai da Tare per dirgli che avevamo tra le mani un attaccante di un altro livello ed era proprio Scamacca. Aveva dodici anni ed era già pronto fisicamente, era un gigante, già strutturato. Vi dico solo che per fermarlo mi allenavo io con la squadra. Peccato che la società non ci abbia creduto fino in fondo. Tra l’altro in estate ho sperato che l’Inter lo prendesse. Secondo me sarebbe stato il profilo perfetto per i nerazzurri e insieme a Thuram avrebbero fatto benissimo. Invece hanno scelto Arnautovic che ora si è già fatto male e il francese dovrà giocare per forza”.
Chi sarà l’anti-Inter?
“Il Napoli fino a questo momento è stato un disastro, ma ieri l’ho visto e ha fatto una grandissima partita. Come è possibile che abbiano cominciato in questo modo? Hanno perso solo Kim, non hanno venduto nessun altro, eppure guardate che avvio di stagione shock. Sono la dimostrazione di quanto pesi la mano dell’allenatore. Non sono più la squadra dello scorso anno, ma restano una formazione temibile e secondo me possono tornare a dare fastidio. A parte i partenopei però non mi pare ci siano altri avversari all’altezza dell’Inter. Sono in assoluto i favoriti per la corsa scudetto, sia per la rosa a disposizione che per quello che stanno facendo vedere in campo. L’importante è mantenere sempre la concentrazione e non fermarsi. Poi dobbiamo valutare Milan e Juventus che stanno bene e i bianconeri hanno solo il campionato, ma li vedo comunque inferiori”.