È arrivato nella giornata di oggi, 28 settembre, il rinnovo del contratto 2019-2021 dei medici e del personale dirigenziale non medico che assicurerà aumenti degli stipendi fino a 289 euro al mese lordi e arretrati per il ritardato nuovo accordo fino a 10mila euro.

Non si tratta dell’unica novità che arriva sul comparto pubblico della Sanità (seppure fosse attesa proprio per oggi), perché anche la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef), approvata nella giornata di ieri, ha confermato le risorse stanziate per gli ospedali, andando a garantire anche i premi per gli infermieri che riceveranno aumenti sulle ore di straordinario effettuate mediante l’abbattimento della tassazione. In tal caso, il governo studia una flat tax del 15 per cento.

Medici, col rinnovo contratto aumenti stipendi 289 euro e arretrati fino a 10mila euro, in arrivo detassazione straordinari infermieri

Sindacati e governo hanno firmato all’Aran, nella giornata di oggi 28 settembre, il nuovo contratto dei medici e del personale dirigenziale non medico per il triennio 2019-2021. L’accordo prevede l’aumento degli stipendi per 289 euro lordi medi al mese a un contingente di 135.000 unità, costituito da 120.063 medici e da 14.573 dirigenti sanitari non medici.

Per il rinnovo del contratto di questo comparto il governo ha stanziato 618 milioni di euro, assorbiti anche dagli arretrati che sono attesi in busta paga. Infatti, oltre agli aumenti che saranno assicurati per 13 mensilità, medici e dirigenti percepiranno anche gli arretrati per il ritardato rinnovo del contratto. Gli importi variano da un minimo di 6.000 a un massimo di 10.000 euro e sono calcolati fino al 31 ottobre del 2023. È probabile che gli arretrati arrivino in una emissione speciale del cedolino nel mese di ottobre 2023.

Medici infermieri aumenti stipendi con detassazione degli straordinari

Nel frattempo, per i lavoratori del comparto della Sanità arrivano buone notizie dall’approvazione della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) di ieri, 27 settembre. In primo luogo, il documento conferma le risorse stanziate per il rinnovo del contratto per il nuovo triennio, quello dal 2022 al 2024. Per il nuovo accordo, infatti, il governo di Giorgia Meloni stanzierà nella legge di Bilancio 2024 tra i 2,2 e i 2,3 miliardi di euro. Le risorse saranno impiegate per gli aumenti degli stipendi di medici, infermieri e operatori socio-sanitari, oltre al personale amministrativo del comparto.

La Noda di aggiornamento al Def contiene anche una misura anticipata che sarà ripresa nella legge di Bilancio 2024, ovvero l’incremento degli importi relativi agli straordinari del personale sanitario. Si tratta di detassare gli straordinari e gli extraorari applicando una tassazione agevolata e fissa, pari al 15 per cento.

L’obiettivo è quello di invogliare il medici e infermieri all’extra orario al fine di azzerare le liste d’attesa di ospedali e centri di cura del Servizio sanitario nazionale. I bonus in busta paga dovrebbero servire anche a rendere più incentivante il settore pubblico rispetto alla tentazione, per i lavoratori degli ospedali, di andare a lavorare in strutture private o all’estero.

Nuovo contratto Sanità, le novità in arrivo nelle indennità del personale socio-sanitario

Nella trattativa per il nuovo contratto nella Sanità, dovrebbero essere confermate, inoltre, le anticipazioni relative a un aumento del costo orario dello straordinario. I medici dovrebbero arrivare a 80 euro lordi, mentre agli infermieri dovrebbero andare 50 euro, sempre al lordo. Già il governo guidato da Mario Draghi aveva ipotizzato i due importi nel 2021, in piena pandemia, quando le liste di attesa stavano subendo dei bruschi ingrossamenti per via delle misure di contenimento dell’infezione.

La trattativa per il nuovo contratto dovrebbe rivedere, inoltre, le indennità riservate al personale medico e infermieristico. Per questi ultimi, l’indennità di specificità arriva a 70 euro lordi mensili. La categoria lamenta la troppa differenza con l’indennità dei medici che, in base all’ultimo rinnovo 2019-2021, è di circa quat