Sulla mancata proroga del 110% del superbonus condomini, rischiano fino a 20.000 cantieri, che trascinerebbero nei guai famiglie e imprese. La notizia dello slittamento della scadenza del bonus dal 31 dicembre 2023 al 30 giugno 2024 è arrivata nella serata di ieri, 27 settembre, in merito ai lavori di conversione in legge nel Senato del decreto legge “Asset”. Nel provvedimento, tutti gli emendamenti relativi alla proroga dei termini per concludere i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione delle parti comuni dei condomini e delle singole unità abitative, sono stati bocciati dal governo e dalla maggioranza.

A sostenere la necessità di concedere più tempo alle imprese per terminare i lavori e alle famiglie per i pagamenti degli interventi, erano state varie associazioni di categoria. Tra le quali la Confederazione nazionale artigiani (Cna) che ora lancia l’allarme sui rischi legati alla mancata conclusione dei cantieri.

Superbonus, mancata proroga 110%: ecco chi e quanti cantieri rischiano di non concludere i lavori

Senza la proroga della scadenza dei lavori nei condomini, agevolati dal superbonus 110%, sono a rischio almeno 20.000 cantieri secondo le stime della Confederazione nazionale artigiani. La decisione di far terminare il bonus 110% il 31 dicembre prossimo è stata del governo e della maggioranza.

Quest’ultima ha bocciato tutti gli emendamenti presentati in Senato per la proroga del superbonus nella discussione per la conversione in legge del decreto “Asset”. Per effetto di questa decisione, i condomini non avranno i sei mesi di proroga che si erano ipotizzati nelle scorse settimane.

Superbonus mancata proroga 110%, le proposte di slittamento della scadenza di fine 2023

Nella proposta di proroga, il provvedimento avrebbe concesso più tempo ai condomini già avviati, cioè quelli che avessero raggiunto una certa percentuale di stato di avanzamento dei lavori (Sal) entro una certa data. Il giorno più gettonato era quello del 31 dicembre 2023, data entro la quale il Sal da raggiungere avrebbe dovuto essere pari al 60% o al 70%.

I condomini interessati allo slittamento della scadenza sono tutti quelli che sono rientrati nei tempi per l’adozione della delibera (entro il 18 novembre 2022) e la presentazione della Cila (entro il 31 dicembre 2022), secondo quanto stabiliva il decreto legge “Aiuti quater” di un anno fa.

Bonus edilizi, i danni per famiglie e imprese dai crediti d’imposta incagliati

Per effetto di questa decisione, secondo la Confederazione nazionale artigiani le conseguenze, per le imprese e le famiglie, saranno pesanti. La bocciatura nella Commissione ambiente e industria del Senato avrà come primo risultato il dimezzamento della percentuale di bonus applicato alle nuove spese dal 1° gennaio 2024 in poi. Infatti, il bonus applicato sarà quello del 70%, 40 punti percentuali in meno rispetto alle spese agevolate fino alla fine di quest’anno.

Dal centro studi del Cna calcolano che sono 20.000 i cantieri che sono a rischio di non poter arrivare alla fine dei lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione, situazione che causerebbe danni alle famiglie e alle imprese alle prese anche con la cessione dei crediti d’imposta rimasta incagliata. Peraltro, secondo la Cna in molti casi i tempi di realizzazione degli interventi nei condomini superano la durata di un anno, considerando che il continuo mutamento del quadro normativo non ha giovato sulla celerità dei lavori.