Una estate bollente con i dubbi sul futuro di Leonardo Bonucci mescolati agli ultimi mesi travagliati alla Juventus. Luglio trascorso da separato in casa con gli allenamenti a orari diversi dal gruppo di Massimiliano Allegri che lo ha messo alla porta. Incontri, discussioni e minacce fino ad agosto quando l’addio dalla Vecchia Signora era ormai scontato con il difensore che accetta la proposta dell’Union Berlin in Bundesliga e oggi svela che poteva ancora rimanere in Serie A con la Lazio dell’ex Maurizio Sarri che lo avrebbe accolto volentieri. La scelta della Germania ha un obiettivo preciso per Bonucci: conoscere realtà diverse da quella italiana per crearsi un background internazionale in vista del suo addio al calcio per avviare la carriera da tecnico.
Bonucci sul futuro: “Farò l’allenatore”
Un futuro da riscrivere pensando a quanto sia cambiato nell’ultimo anno. Settembre 2022. Leonardo Bonucci è uno dei pilastri della difesa della Juventus anche se il minutaggio cominciava a calare. Il reparto arretrato di Massimiliano Allegri stava cambiando i suoi leader con Danilo promosso a capitano e la crescita di Bremer, l’ultima posizione era occupata da Alex Sandro per sfruttare il piede mancino senno l’inserimento del giovane Gatti. Un ricambio generazionale inevitabile che Bonucci aveva accettato di buon grado diventendo un riferimento fuori dal campo e utile nelle occasioni in cui veniva schierato.
Passano i mesi e diventa un habituè della panchina, nulla di eclatante ma comincia a stonare il preferirgli sistematicamente altri giocatori. Finisce il campionato con un quarto posto sul campo diventato settimo a causa del processo sportivo per il caso plusvalenze che portò a dieci punti di penalizzazione. La beffa ulteriore arriva a giugno quando la UEFA annuncia che la Juventus non potrà partecipare alle competizioni europee lasciando quindi alla Fiorentina l’opportunità di disputare nuovamente la Conference League.
Una sorta di anno zero che ha portato a tante novità in casa bianconera partendo dall’arrivo di Giuntoli dal Napoli come nuovo direttore sportivo. Poi diversi addii eccellenti come quello di Angel Di Maria dopo appena una stagione e la decisione di mettere ai margini alcuni elementi fra cui Leonardo Bonucci. Comincia quindi un braccio di ferro con il difensore che chiede il reintegro immediato e la società che vuole cederlo dopo avergli comunicato ad inizio 2023 questa volontà.
L’addio diventa quindi scontato e tanti club iniziano a manifestare l’interesse. La Juventus non chiedeva nulla per il cartellino vista l’età del giocatore e il risparmio di 6,5 milioni di euro netti di stipendio. Tanti corteggiamenti ma nessun affondo ufficiale, ci ha provato il Genoa di Alberto Gilardino così come la Lazio di Maurizio Sarri. A spuntarla è stata poi l’Union Berlin, una scelta che Bonucci spiega soprattutto in relazione alla carriera da allenatore che vuole intraprendere appena appenderà gli scarpini al chiodo.
Lasciare l’Italia, a essere sinceri, non era nei miei pensieri. La Juve era la mia vita, pensavo di giocare là l’ultimo anno della mia carriera, ma non voglio parlare di Juve in questo momento. Avevo due opzioni la possibilità di scegliere tra Lazio e Union Berlino. Alla fine di agosto ho scelto l’Union Berlino. Ho guardato le prime due partite di Bundesliga ed ero molto felice di venire qui per l’atmosfera, i tifosi, la squadra. Poi ho parlato con l’allenatore e ho deciso di accettare l’offerta dell’Union per vivere quellche forse sarà la mia ultima stagione.
Ho giocato vent’anni in Italia e penso che questa decisione sia molto importante perché a fine carriera voglio fare l’allenatore. Credo che questa decisione mi apra la mente su diverse cose come lo stile di vita e i metodi di allenamento, cose completamente diverse in Germania rispetto all’Italia. Volevo uscire dalla mia comfort-zone, sperimentare una nuova cultura, una nuova lingua e un nuovo stile di vita. Volevo questa esperienza e adesso sono concentrato solo su questo. La lingua è molto difficile, lo stile di vita è diverso, anche il calcio. In Bundesliga le squadre sono più alte e quindi bisogna coprire molto spazio dietro la linea difensiva.