Clemente Russo ha passato tutta la vita in palestra e sul ring. Prima per prepararsi al meglio in vista dei suoi combattimenti, ora per allenare i ragazzi con la passione e il talento nella box, e non solo. Nato a Caserta e cresciuto a Marcianise, l’ex pugile in carriera ha vinto tanto ed è sempre stato appassionato di sport in generale. Due titoli mondiali (2007 e 2013), un europeo (2005) e due argenti olimpici (Pechino 2008 e Londra 2012). Noto tifoso del Napoli, per commentare il difficile avvio di stagione della squadra di Garcia e il caso Osimhen, Russo è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.
Caso Osimhen, Russo a Tag24
La stagione del Napoli non è certo partita come i tifosi si aspettavano. La vittoria di ieri sera contro l’Udinese però fa ben sperare per il futuro. Quel che preoccupa maggiormente adesso, è la situazione che si è venuta a creare con Victor Osimhen. L’attaccante nigeriano è arrivato ai ferri corti con la società, dopo un video pubblicato dal club su TikTok, tanto da aver cancellato ogni riferimento al Napoli sui suoi profili social. Ieri sera però era regolarmente in campo, ha dato il massimo e fatto la differenza, come spesso è accaduto dal suo arrivo in maglia azzurra. Cosa succederà adesso? Secondo molti saluterà Napoli già nel mercato di gennaio, mentre i più ottimisti sperano che le due parti possano ancora trovare un accordo per rinnovare il contratto, in scadenza nel 2025. Lo abbiamo chiesto anche a un tifoso d’eccezione, Clemente Russo, intervenuto a Tag24 per commentare il caso Osimhen.
Come ti spieghi tutto quello che è avvenuto negli ultimi giorni riguardo a Osimhen?
“Purtroppo quando sei uno degli attaccanti migliori e più apprezzati del mondo sono tante le voci che ti coinvolgono dall’esterno e ti rubano serenità e concentrazione. Tra le altre cose, quando si tratta di calcio, ci sono anche interessi economici milionari nel mezzo. Questo per dire che, sia da un lato, quindi quello della società, che dall’altro, quindi quello del calciatore, si possono trovare delle scusanti molto molto credibili e plausibili che possano poi far pensare all’addio. L’essere umano è bravo a incolparsi a vicenda e ci sono situazioni nelle quali è meglio trovare un capo espiatorio per chiudere i rapporti. Insomma quello che sta succedendo e soprattutto la reazione di Victor, a cui abbiamo assistito, mi sembra l’assist perfetto per far sì che Osimhen voli via, lontano, probabilmente già nel mercato di gennaio”.
Il bomber del Napoli a gennaio finirà sul mercato?
“È uno strappo difficile da ricucire. Quando si rompono degli equilibri poi non si riaggiustano più. Il rischio è quello di arrivare a un punto in cui, per il bene di entrambe le parti, è meglio salutarsi. Non ho certezze in merito ma questa è la mia sensazione. Sono certo però a prescindere da tutto, che Osimhen finché rimarrà a Napoli, che sia gennaio o giugno, darà sempre il massimo. Il tifoso spesso parla di attaccamento alla maglia e sarebbe bello, ma non è quello che fa scendere in campo i calciatori. Ogni atleta, egoisticamente parlando, la prima cosa a cui pensa è a fare bella figura per sè stesso, poi per le persone che lo guardano e infine per le dinamiche di mercato. Osimhen non può permettersi di stare fermo in questi mesi, darà il massimo anche per attirare l’attenzione dei top club”.
L’entusiasmo portato dalla vittoria dello scudetto sembra essere già svanito. Ti aspettavi un avvio di stagione simile?
“Purtroppo i tifosi non se ne rendono conto e vorrebbero sempre vincere, ma i calciatori sono atleti e soprattutto esseri umani. Non sono robot, non possono essere sempre al massimo della forma. Dopo il risultato storico raggiunto con Spalletti e la vittoria dello scudetto, penso fosse fisiologico un calo. Io me lo aspettavo perché so bene cosa significa gareggiare e si alternano periodo di forma massima a periodi di rilassamento. All’aspetto mentale e di tenuta fisica, vanno aggiunti tutti i cambiamenti che ci sono stati. È andato via Spalletti ed è arrivato Garcia; è andato via Kim, che era una colonna per la difesa del Napoli e si è puntato su un giovane. Bisogna dare tempo a questa squadra”.