L’Italia è il primo Paese europeo per diffusione di fake news sui social. A testimoniare questo triste primato è Meta che, nel suo rapporto semestrale alla Commissione europea sull’attuazione del Codice di condotta da parte della piattaforme social, descrive per il nostro Paese una situazione davvero preoccupante. In Italia, nei soli primi sei mesi del 2023, solo su Facebook sono state rivenute – e cancellate – più di 45 mila fake news.
La diffusione di questi dati testimonia un problema non indifferente per la nostra democrazia, come sottolineato anche da Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, in un appello alle Istituzioni affinché intervengano seriamente per correggere questa stortura.
Fake news in Italia: nei primi sei mesi del 2023 cancellate su Facebook oltre 45mila bufale
Le 45mila fake news rinvenute in Italia su Facebook conferiscono al nostro Paese il triste primato europeo in termini di disinformazione sui social network.
Secondo i dati forniti da Meta, infatti, analizzando le fake news riscontrate in tutta Europa su Facebook, ben il 33 % del totale proviene dall’Italia. A seguire il nostro Paese, in questo non edificante podio, la Germania (22mila), la Spagna (16mila) e i Paesi Bassi (13mila).
Le conseguenze di questa circolazione incontrollata di notizie non verificate – o appositamente costruite per veicolare messaggi di propaganda – non devono essere sottovalutate, specialmente nei tempi dell’avvento dell’Intelligenza artificiale.
La diffusione di immagini estremamente verosimili e per questo difficilmente distinguibili dalla realtà (si pensi al caso della foto di Papa Francesco con il «piumino da rapper») e la scarsa attenzione degli utenti sui social media rende infatti sempre più facile la distorsione fra quanto è vero e quanto è costruito, favorendo la confusione nei cittadini, oltre che l’insorgenza di estremismi e polarizzazioni.
Bandecchi (AP): “Contro la circolazione delle fake news serve un upgrade culturale del Paese”
Appresi questi dati, Stefano Bandecchi, coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, ha voluto rilanciare una riflessione circa la circolazione di fake news in Italia. Secondo il sindaco di Terni, infatti, il primato ottenuto dall’Italia in questo campo è un vero dispiacere, soprattutto in virtù della «importante storia letteraria e giornalistica del Paese».
È grave ci sia tanta cattiva informazione perché il risultato più dannoso è proprio quello che ricade sull’opinione pubblica, sull’esempio che si da ai più giovani e alle nuove generazioni, un modello privo di serietà e non degno di fiducia e stima.
Da questa constatazione Bandecchi muove un appello innanzitutto agli operatori del settore delle informazione, affinché il giornalismo si impegni a diffondere notizie veritiere e verificate. Il rischio, altrimenti, è quello di rendere le notizie «un’arma sociale pericolosa» in grado di diffondere «paure, allarmi e ansie senza una base autorevole».
Il richiamo di Bandecchi non si esaurisce, tuttavia, al mondo dei media. Il sindaco di Terni è infatti consapevole della necessità di rafforzare gli organi preposti al controllo e di aumentare l’impegno delle Istituzioni in questa causa.
Ciò che però sarà fondamentale, secondo il sindaco di Terni, è l’investimento sull’educazione dei cittadini e degli utenti: «lo Stato deve promuovere un upgrade culturale, investendo di più su cultura e formazione», mettendo così le persone in grado di difendersi dalle notizie false e tendenziose.