Ha contattato la famiglia con una telefonata, Adamo Guerra, il 57enne di Imola scomparso e poi trovato a Patrasso, in Grecia, 10 anni più tardi. A raccontarlo è stata l’ex moglie Raffaela Borghi, ospite ieri della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, dedicata alla ricerca delle persone scomparse e ai misteri irrisolti.

Adamo Guerra scomparso e ritrovato in Grecia (a Patrasso): la telefonata alla famiglia

Hai ragione, ho sbagliato, quello che ho fatto è inimmaginabile,

avrebbe detto l’uomo all’ex moglie e alle due figlie, che per anni hanno dovuto fare i conti con la sua scomparsa, pensando che fosse morto e che il suo corpo non fosse stato ritrovato. Quando aveva fatto perdere le sue tracce, nel 2013, l’uomo, originario di Imola, aveva infatti lasciato un biglietto in cui scriveva di volersi togliere la vita.

La sua auto era stata rintracciata nei pressi del porto di Lugo dove si pensava potesse essersi gettato in acqua. In realtà da lì aveva preso il traghetto che l’avrebbe portato in Grecia dove, a distanza di 10 anni, è stato trovato dopo essersi iscritto all’Aire, l’elenco degli italiani residenti all’estero. Viveva a Patrasso, nel Pelopponeso, lavorando come agente di servizi. A scovarlo, facendo crollare il suo castello di bugie, è stata la redazione di “Chi l’ha visto?”. Ma già da un po’ giravano voci secondo cui si trovasse lì.

La segnalazione del 2016

Nel 2016 Borghi e la sua famiglia erano venuti a sapere che, durante un controllo della polizia greca, un uomo in possesso di un documento intestato al signor Guerra era stato fermato.

Volevo una prova concreta che fosse lui, per il riconoscimento – ha spiegato la donna alla giornalista Sciarelli -. Per me poteva essere anche un altro, volevo almeno vedere una firma. Cosa dovevo dire alle mie figlie? Per me rimaneva uno scomparso (per tempo se ne era cercato il corpo, senza successo, ndr). Ho sporto denuncia perché, se era vero che quella persona era il padre, le mie figlie avevano dei diritti. Ed anche perché se era lui potevano prenderlo alla frontiera.

Il Consolato italiano di Atene aveva però escluso la possibilità che si trattasse di lui. E la storia era stata di nuovo archiviata. Fin quando, nel 2022, avviando le pratiche per il divorzio, Borghi non era stata contattata dal suo avvocato, che l’aveva messa al corrente dell’iscrizione dell’uomo Anagrafe.

Volevamo che qualcuno ci aiutasse a raccontare questo paradosso,

dice. Da lì la scelta di contattare la trasmissione.

Il processo a carico del finto suicida

Nonostante abbia provato a “scusarsi”, dicendosi pentito per ciò che ha fatto (parole che alla famiglia sono sembrate solo di circostanza), Guerra finirà comunque a processo per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Per 10 anni, infatti, non solo avrebbe negato il suo sostegno all’ex moglie, ma, non prendendosi cura delle figlie (ancora minorenni al momento dei fatti), si sarebbe sottratto anche alle sue responsabilità di padre.

Davanti al Tribunale civile di Ravenna sarà quindi chiamato a rispondere dei danni patrimoniali e non patrimoniali inflitti alla famiglia, a mo’ di risarcimento. Quando era stato visitato da uno dei giornalisti di “Chi l’ha visto?” ai microfoni aveva detto:

Facciamo che non mi avete trovato e la cosa finisce qui.

Ma, purtroppo per lui, mettere la parola “fine” alla vicenda non sarà così facile.

Si è scusato come se si fosse dimenticato di un compleanno – ha detto ieri la figlia Carlotta al telefono su Rai Tre -. Invece ha abbandonato la moglie e due figlie.

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