Il Napoli sta decisamente tradendo le aspettative, la squadra campione d’Italia in carica non è più quella vista in campo lo scorso anno con mister Luciano Spalletti alla guida. Con Rudi Garcia i risultati tardano ad arrivare e l’aggravante è che la rosa non sembra rispondere al tecnico, anzi, sono le tensioni a padroneggiare nello spogliatoio, come si è visto nello scorso turno di campionato quando Victor Osimhen si è rivolto in malo modo all’allenatore al momento della sostituzione. E nelle ultime ventiquattrore, la situazione, non ha fatto che peggiorare. Per commentare il caso Osimhen, Renica, ex difensore del Napoli che con i partenopei ha giocato dal 1985 al 1991, è intervenuto ai microfoni di Tag24.

Caso Osimhen, Renica a Tag24

La squadra di Rudi Garcia è pronta ad entrare in campo. Allo stadio Maradona vincere contro l’Udinese questa sera è un obbligo per non distaccarsi troppo dalla vetta in campionato, per dare un segnale di compattezza, e per scacciare l’aria di crisi. Gli occhi saranno però tutti puntati su Victor Osimhen. L’attaccante infatti è in rottura con la società dopo che il club, su TikTok, ha pubblicato un video che non è andato giù al calciatore e al suo entourage. Immediata la reazione dell’agente, Roberto Calenda, che ha minacciato addirittura azioni legali. A Napoli è esploso il caso Osimhen e per commentare la situazione, Alessandro Renica, ex difensore che insieme a Maradona ha vinto i primi due scudetti azzurri, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

“Senza offesa per nessuno, penso che tante volte siano i giornalisti ad amplificare determinate situazioni, quando invece le cose sono molto più semplici di come appaiono. Osimhen è uno istintivo – ha esordito l’ex calciatore – ma questo non lo scopriamo di certo oggi perché cancella le foto dai social. Ha un carattere particolare e lo ha sempre avuto e già lo scorso anno si era reso protagonista di alcuni episodi discutibili. Ricorderete che Spalletti in ritiro a Castel di Sangro era stato costretto a cacciarlo dall’allenamento. Un’altra volta si erano mandati a quel paese. Oggi di cosa ci meravigliamo? Alcuni aspetti del suo carattere li comprendo, altri meno. Resta il fatto che è un attaccante generoso, che sta mostrando tutto il suo valore a Napoli, ma ha come tutti tanti pregi e difetti. A queste cose sinceramente non mi piace fare caso”.

Uno strappo da ricucire

Il rapporto è ridotto ai minimi termini, ma secondo Renica molto dipende anche dai mancati risultati. “A Napoli purtroppo c’è stato un inizio shock che ha lasciato a tutti l’amaro in bocca, ma adesso tutto l’ambiente deve pensare solo alla partita di questa sera e a nient’altro. La discussione c’è stata ed è stata molto animata, ma sono del parere che alcune dinamiche devono restare all’interno dello spogliatoio. Sono abituato a mettere la testa sul campo – ha continuato il tecnico – e a valutare solo quello che vedo durante le partite. Non è il primo né l’ultimo che litiga con il club di appartenenza. È capitato spesso anche ai miei tempi, c’erano tante teste calde e giocatori con un estro spiccato. Il calcio è bello anche per questo. L’importante è comprenderlo e superare determinate dinamiche. Osimhen non è diverso da un anno fa, la differenza è solo che Spalletti aveva capito come gestirlo e oggi tutto pesa di più perché non ci sono i risultati”.

Osimhen regolarmente in campo

Intanto il Napoli è appena sceso in campo contro l’Udinese e nonostante la giornata burrascosa, Garcia ha deciso di schierare Osimhen titolare. Rinunciare a uno degli attaccanti più forti del mondo non avrebbe avuto alcun senso, è ovvio che ha deciso di mandarlo in campo. Sarebbe stato assurdo non schierarlo contro l’Udinese – ha aggiunto Renica – anche perché il Napoli deve vincere. Chi poteva prendersi una responsabilità simile? Non si mette mai in panchina un calciatore del genere”.

Garcia in bilico

La prossima risposta dunque dovrà arrivare solo dal campo, il Napoli è chiamato a vincere per scacciare la crisi. Il feeling con Garcia non è ancora stato trovato e gran parte del popolo azzurro chiede già la testa del mister. “I tifosi napoletani sono un popolo caldo, passionale, vivono di calcio e la delusione attuale fa parte del gioco. Purtroppo in Italia vogliamo i risultati immediati e quando non arrivano si cambia. Lo fanno tutte le società e nel tempo è capitato anche al presidente De Laurentiis. Ancelotti ad esempio non ha avuto il tempo che meritava, poi ha preso Gattuso ma non è andato bene neanche lui. È un’abitudine tutta italiana. Il mister e i giocatori finiscono tutti a processo, ma una squadra intera non si può mandare via e allora si trova nell’allenatore il capo espiatorio. Succede spesso in Italia, Garcia non è di certo il primo” ha concluso Renica.