Il trilogo accelera sulla direttiva Case green, in particolare sull’energia solare. Nell’ultimo tavolo, i gruppi politici sembrerebbero aver trovato un accordo che aprirebbe la strada anche ad altri argomenti di efficientamento energetico. La normativa sulla European performance of buildings directive (Epbd), ha incassato, il 26 settembre, l’adesione delle forze partitiche circa l’allentamento dei vincoli temporali per la realizzazione degli interventi sugli immobili residenziali, fermo restando le scadenze sugli edifici pubblici a partire dal 2027 che rimangono, quindi, confermate. Quindi, l’energia alternativa solare si farà e la direttiva Case green la include tra i pilastri dell’efficientamento energetico, ma saranno gli Stati membri che dovranno deliberare per l’implementazione degli interventi necessari.
L’accordo trovato sui pannelli solari apre a buone prospettive di accordo del trilogo (Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell’Unione europea) alla chiusura di tutta la direttiva prima della scadenza della legislatura comunitaria del 2024.
L’articolo dell’Epbd che presenta i maggiori ostacoli continua a essere il numero 9, quello che contiene le scadenze per il raggiungimento delle classi energetiche e che ha visto finora contrapporsi, tra di loro, gli Stati membri e anche le unioni partitiche. Invece, le parti sembrerebbero più vicine sulla necessità dei finanziamenti delle misure di efficientamento energetico, sulle nuove figure professionali addette alle verifiche dei risparmi di energia e sui sistemi di controllo.
Direttiva Case green, novità sul solare: ecco come cambiano le ristrutturazioni
Sulla direttiva delle Case green il trilogo ha accelerato in vista di un accordo che potrebbe fare da apripista anche per le questioni più spinose. Nella giornata di ieri, 26 settembre, Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell’Unione europea hanno trovato un accordo sull’energia solare e sulle necessarie installazioni da fare sugli immobili.
La direttiva stabilisce che gli Stati membri dovranno adottare nei loro piani nazionali (sostanzialmente, nei decreti che recepiranno la direttiva stessa), le misure di ristrutturazione sugli edifici del residenziale. I proprietari degli immobili, infatti, non avranno alcun vincolo temporale sugli edifici residenziali. Ma dovranno rispettare le misure che saranno messe in campo dal proprio governo per arrivare all’efficientamento energetico mediante l’energia solare.
Scadenze per l’efficientamento energetico
Non cambia nulla, invece, rispetto a quanto era già stato deciso sugli immobili pubblici e su quelli non residenziali che continueranno ad avere le scadenze già oggetto di approvazione. Si partirà con il 31 dicembre 2027, giorno entro il quale il reperimento di energia solare sarà obbligatoria su questi immobili di dimensione superiore a 1.000 metri quadri. Per gli immobili al di sopra dei 400 metri quadri, l’obbligo scatterà al 31 dicembre 2029, mentre quelli di grandezza eccedente i 250 metri quadri avranno l’obbligo da fine dicembre del 2032.
Case green solare, si attende l’accordo sulle classi energetiche
L’approvazione della direttiva Case green, in ogni modo, necessita ancora di tavoli tecnici e di accordi tra le parti per quanto concerne gli altri articoli. Quello più complicato è l’articolo 9, relativo alle scadenze per il raggiungimento delle classi energetiche negli edifici. A tal proposito, il 2030 è l’anno in cui gli immobili dovranno raggiungere la classe “E” e il 2033 la classe “D”. Si inizierà dagli edifici che sono ridotti peggio dal punto di vista energetico, con classe attuale “G”.
Il prossimo tavolo è previsto per il 6 ottobre 2023, mentre un trilogo politico è stato convocato per il successivo giorno 12. È possibile che, proprio nei prossimi incontri, si possano trovare intese per sbloccare la direttiva e giungere alla chiusura della fase del trilogo.