L’Ucraina annuncia il ritorno dei mercenari del gruppo Wagner. A darne conferma, dopo alcune indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, è il capo del servizio stampa del Gruppo orientale delle Forze armate ucraine, Ilya Yevlash.

In una dichiarazione a Rbc-Ucraina, il funzionario ha spiegato che i combattenti della milizia guidata da Yevgeny Prigozhin sono tornati nell’Est del Paese occupato.

Sul territorio del Gruppo delle Forze orientali sono presenti combattenti della milizia Wagner. Stiamo parlando di circa 500 persone, parte della formazione di circa 8mila mercenari che si trovavano nei campi in Bielorussia, e che ora negoziano contratti con il ministero della Difesa russo.

Si tratterebbe dunque di un tentativo di recuperare i rapporti con il Cremlino dopo la fallimentare ribellione orchestrata dall’ex cuoco di Putin nel giugno scorso.

Nella sua dichiarazione, tuttavia, Yevlash ha sottolineato come in questo momento i mercenari non rappresentino più una minaccia per Kiev, né un alleato prezioso per i russi.

Non rappresenteranno una minaccia significativa, come prima, dal momento che il loro leader, Prigozhin, non c’è più. Queste persone sono effettivamente tra i militari più addestrati dell’esercito russo, ma non diventeranno una minaccia significativa, un punto di svolta.

Il ritorno del gruppo Wagner in Ucraina: le prime indiscrezioni in mattinata. Ursula von der Leyen: “Aiuti Ue anche in futuro”

A dare per primo la notizia del ritorno dei mercenari russi era stata la Cnn. Decisive le informazioni ricevute dai piloti di droni ucraini di stanza a Bakhmut, impegnati nei combattimenti intorno ad uno dei simboli del conflitto.

Proprio nella città dell’Ucraina orientale che la Russia aveva conquistato lo scorso inverno, dopo feroci attacchi durati mesi, sono stati avvistati i cinquecento mercenari.

Anche Wagner è qui (a Bakhmut), sono tornati, hanno cambiato rapidamente i loro comandanti e sono tornati qui.

Secondo i militari ucraini intervenuti ai microfoni dell’emittente Usa, la presenza di un contingente della milizia fondata da Prigozhin serve in parte “a compensare la carenza di soldati” da parte di Mosca.

Nel frattempo, da Bruxelles, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen è tornata a parlare di Ucraina durante un punto stampa con la neo premier lettone Evika Silina. Una parte del suo intervento era incentrata sul sostegno finanziario europeo a Kiev, che “resta un’ancora di salvezza” ed è “ciò di cui l’Ucraina ha bisogno adesso e per il futuro: per la ricostruzione, la ripresa e le riforme nel suo percorso verso l’Ue”.

La presidente von der Leyen ha ricordato la proposta della Commissione Ue, sottoposta al vaglio dei governi nazionali e dell’Europarlamento, di introdurre una nuova linea di finanziamento nella revisione del bilancio pluriennale dell’Ue 2021-2027, con 50 miliardi di euro “a titolo di sostegno”.

Metsola (Parlamento Ue): “Entro l’anno colloqui per Kiev nell’Unione Europea”

A fare eco a von der Leyen ci ha pensato la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, a colloquio con un pool di agenzie di stampa riunite nell’European Newsroom. Metsola ha tracciato il percorso di adesione di Kiev all’Unione, con i negoziati, che riguardano anche la Moldavia, che “dovrebbero essere avviati entro la fine dell’anno”.

È positivo che ci sia una data sul tavolo.