Il match contro l’Udinese si avvicina, ma in casa Napoli continua a tenere banco il caso Osimhen. Il video galeotto prima pubblicato e poi rimosso dal profilo ufficiale degli azzurri su Tik Tok, ha mandato su tutte le furie l’agente del giocatore Roberto Calenda, che si è sfogato duramente: “Ci riserviamo la valutazione di intraprendere azioni legali“. Questo il tweet pubblicato dal procuratore, che ha fatto seguito all’azione social di Osimhen, che ha cancellato dal suo profilo Instagram tutte le foto con la maglia del Napoli.

Una situazione delicata, che si va ad aggiungere alle polemiche dovute alla partenza poco brillante della squadra. “Ma bisogna saper sdrammatizzare” spiega il mister Andrea Agostinelli (che il Napoli l’ha conosciuto sia come calciatore che allenatore) che in esclusiva a Tag24 ha analizzato la situazione relativa l’attaccante nigeriano e il lavoro di Rudi Garcia fino ad ora.

Mister, galeotto fu il video su Tik Tok che ha fatto arrabbiare Osimhen. Che ne pensa?

“Questo Tik Tok non deciderà il futuro di Osimhen. Bisogna capire che anche dopo un anno di successi arriva il momento difficile, da superare con intelligenza e tranquillità, sopratutto sdrammatizzando, perché non è facile ripetere un‘annata come quella passata. Si può fare assolutamente, ma di mezzo ci sono anche momenti difficili con polemiche, bisogna saperci convivere. Invece il Napoli sembra una polveriera pronta a scoppiare, con l’ambiente che non ha bisogno di questo ora”.

Reazione esagerata?

“Ma si. Oggi purtroppo con i social devi capire che certe cose le devi lasciar passare. Faccio un esempio: se il Napoli contro il Bologna avesse vinto con gol di Osimhen, e se lo stesso avesse sbagliato anche il rigore, stai pur certo che il tik tok sarebbe passato inosservato e con simpatia. I giocatori devono accettare i pro e i contro dei social, non solo quando le cose vanno bene e ricevi complimenti, serve equilibrio. Osimhen resta il grande campione che abbiamo imparato a conoscere, ma deve saper anche sdrammatizzare in queste situazioni”.

Il giocatore può partire già a gennaio?

“Se devo pensare che a gennaio Osimhen andrà via per questo video mi viene da ridere. Se succederà qualcosa non sarà per questo”.

Cosa pensa del lavoro svolto fino ad ora da Garcia?

“Innanzitutto dico che Garcia è un buon allenatore, l’ha dimostrato nella sua carriera. Credo che l’allenatore debba sempre portare le sue idee in campo. Ma in un gruppo così vincente e perfetto credo che l’ideale sarebbe lavorare più soft, cambiare le cose lentamente. Mi sembra che il Napoli sia stato mentalmente e tatticamente cambiato troppo presto e ha levato un po’ di certezze a chi ha fatto la differenza”.

Mantenere le cose del passato può solo che giovare al tecnico dunque

“Io parlo per me stesso. Posso avere le idee diverse da Spalletti, ma avrei approcciato piano nei primi giorni. Avrei cominciato lentamente, facendo digerire con calma le novità. Guardate Allegri: quando sostituì Conte alla Juventus ha mantenuto la solita struttura, per poi aggiungere le sue idee un poco per volta”

L’esempio di questo cambiamento netto è Lobotka, meno al centro del gioco

“Tocca meno palloni. Garcia ha detto che nel Napoli non esiste un regista ma tanti registi, un discorso che ci può stare perché dai importanza a tutti, ma alla fine Lobotka rende quando gioca tanti palloni. Tatticamente parlando, il Napoli prima aggrediva negli ultimi 25 metri uomo contro uomo, adesso aspetta 20 metri più indietro, dunque le situazioni cambiano per forza. Lobotka tocca meno palloni perché nel giro palla viene considerato di meno, questi sono cambiamenti importanti. Un conto pressare alto vicino all’area avversaria per verticalizzare al primo tocco, un altro quando pressi qualche metro più dietro, devi toccare più volte la palla per arrivare in rete”.

Secondo lei la squadra rema contro l’allenatore?

“I giocatori in questo momento possono anche non essere d’accordo con alcune scelte del tecnico, ma devono pensare a fare il loro lavoro. Devono sapere che quando arriva il momento difficile bisogna affrontarlo. Sicuramente non è facile, dato che il giocatore che ha raggiunto il successo divertendosi adesso si trova in una situazione totalmente diversa dove viene anche criticato, portando a sfoghi come quelli di Kvara e Osimhen in campo. Ma a parte questo bisogna capire che certe situazioni negative bisogna affrontarle in maniera più leggera, sdrammatizzando. Dopo Spalletti avrebbe fatto fatica chiunque, anche uno come Guardiola”.

Fiducia a Garcia allora

“Assolutamente, ma conosco anche Napoli e non so quanto questa fiducia potrà durare, sono onesto, ma secondo me bisogna stargli accanto. Va anche ricordata una cosa: il Napoli non deve sentirsi obbligato a vincere lo scudetto, ma deve lottare per la prima posizione almeno fino al termine della stagione. Un obbligo per la rosa attuale”.