Anna Magnani ci lasciava il 26 settembre di cinquant’anni fa, all’età 65 anni. Moriva così in una clinica romana la leggendaria attrice diventata uno dei simboli del cinema italiano. La tv, il cinema e il mondo dell’editoria, stanno omaggiando l’attrice trasmettendo film e speciali che ne raccontano la grandezza, tra cui Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, in onda oggi alle 16:45 su Rete 4. Girato tra il 1961 e 1962, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia in concorso dove Anna interpretava uno dei suoi ruoli più importanti.
Anna Magnani e alcuni ruoli particolari
Il ruolo nel film Mamma Roma non fu accolto con favore dalla stessa Anna Magnani. Tuttavia, dopo due anni di assenza dal mondo del cinema, Pasolini le chiese di interpretare Roma Garofalo, il ruolo pensato appositamente per lei fu così definito: «Un accattone femmina, il quale anziché redimersi morendo, si redime vivendo». L’attrice rispose con scetticismo così: «Lei deve sapere che con me il pubblico è esigente». «Se sbaglio, io non posso rifarmi facilmente con un altro film, tirando fuori delle bellezze naturali. Per questo sono prudente, e magari faccio passare anche due anni senza accettare una parte», aggiunse la stessa Magnani.
Amata a teatro, trova difficoltà a trovare collocazioni importanti nelle pellicole cinematografiche
«L’attrice che ha cambiato il cinema italiano», definita così da Jean-Luc Godard antidiva e figura del neorealismo nostrano, simbolo di un’Italia fiera, popolare, combattiva. Figura femminile dalla bellezza non canonica, dal carattere passionale, cresce a Roma in una famiglia poverissima, ma negli anni Trenta è già apprezzata come interprete teatrale. Mentre il cinema stenta ancora a darle ruoli importanti, relegandola a piccole parti in commedie e film musicali.
Roberto Rossellini
Sarà Roberto Rossellini nel 1944, con il ruolo della popolana Pina in Roma città aperta a regalarle fama e gloria. Da lì in poi avremo ruoli altrettanto unici come quello in Bellissima di Luchino Visconti, poi sarà la volta dello sbarco a Hollywood. Qui vince un Oscar nel 1956 per La rosa tatuata con Burt Lancaster, il ruolo fu scritto da Tennessee Williams: sarà infatti la prima attrice non di lingua inglese a vincere la statuetta. Dopo il trionfo americano, Anna torna in Italia dove continua a recitare per registi importanti fino al 1972. Apparirà per l’ultima volta, ormai malata, in Roma di Federico Fellini che insiste per averla, come simbolo della città eterna, notturna apparizione.