È finita in manette, nelle scorse ore, la moglie di Salvatore Bramucci, ucciso il 7 agosto del 2022 a Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo: secondo gli inquirenti sarebbe stata lei, Elisabetta Bacchio, ad ideare l’omicidio del 58enne, assoldando tre sicari con la complicità della sorella. Il suo arresto arriva a oltre un anno dai fatti che hanno portato alla morte del marito. Morte che aveva avuto tutta l’aria di essere una vera e propria esecuzione.
Arrestata Elisabetta Bacchio, moglie di Salvatore Bramucci: l’uomo ucciso a colpi di pistola a Soriano nel Cimino (Viterbo) l’anno scorso
Bramucci era da poco uscito di casa quando, la mattina del 7 agosto dell’anno scorso, mentre si trovava alla guida della sua Chevrolet Captiva, fu raggiunto da diversi colpi di arma da fuoco e morì sul colpo. Gli accertamenti che erano seguiti all’agguato avevano fatto emergere il sospetto che il delitto fosse stato programmato nei minimi dettagli da persone che dovevano conoscere le sue abitudini.
Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, almeno in tre avrebbero sparato al 58enne, a bordo di due diverse auto – di cui una rubata -, ma sarebbe stata una donna a guidarli: Sabrina Bacchi, cognata di Bramucci. Nell’ottobre del 2022 la donna era finita in carcere con l’accusa di aver pianificato l’omicidio dell’uomo. Quasi un anno dopo si è stretto il cerchio anche intorno alla sorella Elisabetta.
Sono stati raccolti chiari elementi a carico di un’altra donna, direttamente legata alla vittima da stretto vincolo familiare, che era la fonte originaria delle preziose informazioni necessarie al gruppo di fuoco per la pianificazione dell’azione delittuosa della quale, con ogni probabilità, è stata la principale ideatrice – spiegano i carabinieri dell’Arma che hanno indagato sul caso -. Gli elementi indiziari raccolti a carico della donna sono stati ritenuti di rilevante gravità dal gip di Viterbo che, anche in ragione della sussistenza delle esigenze cautelare, ha emesso il provvedimento restrittivo in carcere.
La ricostruzione del delitto
Sarebbe stata la 46enne a fornire ai sicari coinvolti nell’omicidio, tra cui Antonio Bacci e Lucio La Pietra (già detenuti), tutte le indicazioni per poter portare a compimento il delitto: gli orari e i movimenti del marito, monitorati grazie a un’app installata sullo smartphone. Agli inquirenti ha detto di averlo fatto perché era vittima di maltrattamenti e che lui la “segregava in casa”. Da un po’ il 58enne si trovava agli arresti domiciliari. Bacchio ne avrebbe programmato l’uccisione per avere la possibilità di sentirsi più libera e costruirsi una nuova vita.
Dopo il delitto aveva provato a depistare le indagini, raccontando agli investigatori che il marito – con diversi precedenti – era uscito di casa per riscuotere dei debiti e che poi, con il “bottino” (mai ritrovato) avrebbe voluto trasferirsi a Tenerife con la figlia. Ad incastrarla sarebbero state soprattutto le telefonate fatte alla sorella, rese note dal Messaggero.
Non esce più alle 8, esce alle 9.
Come siamo messi?
Noi siamo in preparazione,
sono solo alcuni degli scambi intercorsi tra le due donne, che ora rischiano di essere condannate per concorso in omicidio. La vicenda che l’ha coinvolte ricorda quella di Enzo Lorenzon, il 79enne finito in manette perché sospettato di aver orchestrato l’uccisione della moglie Margherita Ceschin, trovata morta nell’appartamento in cui viveva a Conegliano (Treviso) il 24 giugno scorso. Secondo gli inquirenti programmava il delitto da almeno sei anni: voleva liberarsi di lei perché aveva da poco ottenuto un assegno di mantenimento di 10mila euro al mese.
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