Prosegue il periodo di crisi nera del colosso dell’immobiliare cinese Evergrande: il fondatore, il miliardario Xu Jiayin (conosciuto anche come Hui Ka Yan secondo il cantonese), è agli arresti domiciliari. Non accenna a diminuire la pressione dei creditori nei confronti del gigante asiatico, che detiene al momento il titolo poco invidiabile di azienda con il debito più alto. Nel giugno scorso, infatti, il rosso complessivo era stimato in 328 miliardi di dollari. La crisi non è una novità dell’ultima ora per l’azienda, che naviga da tempo in cattive acque.

Fondatore Evergrande agli arresti domiciliari: fermati anche alcuni dipendenti

Non solo il fondatore si trova al momento in stato di fermo. Bloomberg riporta come già una decina di giorni fa siano stati arrestati alcuni dipendenti di una delle filiali del gruppo. A tal proposito era stato emanato uno stringato comunicato stampa in cui si faceva riferimento solo all’arresto, senza però specificare verso quanti era stato emanato il provvedimento e soprattutto con quali accuse. Gli arresti sono poi proseguiti e, secondo Caixin, sarebbero da aggiungere alla lista altri due ex dirigenti.

Evergrande, la crisi nera supera i 300 miliardi di debito

La spirale negativa in cui è inserita Evergrande fa da specchio alla situazione dell’intero settore immobiliare cinese, che vive una crisi senza precedenti nell’ultimo periodo. Da diversi decenni traino del PIL per l’economia asiatica, negli ultimi anni a questa parte il settore sta attraversando una crisi tale per cui sembra difficile che ne esca indenne. L’accesso è al credito è stato sempre più difficoltoso a partire dal 2020, anno in cui le autorità hanno acceso i fari sul livello di indebitamento del gruppo e messo un freno.

A questo si è aggiunta una crisi di fiducia che ha causato numerosi crolli di borsa, l’ultimo dei quali datato solo una manciata di giorni fa, che ha visto deprezzare il titolo fino ad un -25% nella borsa di Hong Kong. La crisi però non attanaglia solo Evergrande ma riguarda anche l’altro gigante del settore immobiliare cinese (Country Garden), una conseguenza in corrispondenza di un aumento esponenziale della superficie di case invendute in tutta la Cina.