“Voglio qualcuno che muoia per me!” In versione capelli lunghi, Arisa lo urla ai quattro venti (più o meno) a “Belve“, su Rai 2, nella prima puntata di questa stagione della fortunata trasmissione di Francesca Fagnani. La formula è quella consueta: giocare a carte scoperte e la cantante, che gioca anzitutto sui suoi 41 anni e sul suo vero nome (Rosalba Pippa), dimostra di saperlo fare. Anche quando parla di argomenti pesanti come le botte prese dai genitori (“Sono stata forgiata anche così”) e le recenti accuse di omofobia, con annesso litigio con la collega Paola Iezzi.

“Belve”, Arisa parla delle botte dei genitori, di icone gay e della polemica con Paola Iezzi

Sono stata “licenziata” dalla comunità gay? Non me ne frega niente – dice Rosalba in arte Arisa – Qui, sul cuore, c’è una porticina dove sono nascoste tutte le tue intenzioni e, se sei tranquillo con te stesso, è bene. Non penso di aver detto nulla in particolare, ultimamente ho soltanto detto che la maternità surrogata non dovrebbe essere gestita economicamente.

Tanti argomenti: il momento più basso (“La belvata”) quello in cui litigò con Simona Ventura a “X-Factor“, poi l’annuncio esplicito sui social, il rapporto con Madame (“La amo!”) e poi – appunto – lo sfogo legato alla comunità gay e le critiche che le ha mosso la Paola di Paola e Chiara. Iezzi di cognome. “No, non abbiamo ancora fatto pace”.

“Con Paola non abbiamo ancora fatto pace. Madame? La amo!”

Nessuno tra i colleghi mi ha mostrato solidarietà. A parte Fiorella Mannoia, che ho incrociato, poi la stessa Madame,… Nessuno può pensare che io sia omofoba. Mi hanno messa anche in crisi, lo ammetto. Giravo per casa e mi dicevo “Ma forse sono omofoba sul serio”.

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