Solamente poche ore fa il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di falso in bilancio per le presunte plusvalenze fittizie legate all‘affare Osimhen. Il bomber nigeriano era stato acquistato dal Lille nell’estate del 2020 per 71 milioni e 250mila euro.
Tuttavia, il Napoli non pagò mai l’intera cifra. Il club campano versò nelle casse dei francesi solamente 50 milioni, valutando 21,25 milioni i cartellini di Karnezis, Liguori, Manzi e Palmieri. Dei tre giovani calciatori, però, si sono completamente perse le tracce. La valutazione dei tre ragazzi è quella su cui stanno cercando di fare chiarezza i pm Piscitelli e De Falco, parlando di “plusvalenze fittizie per quasi 20 milioni”.
De Laurentiis indagato per l’affare Osimhen: ecco i rischi per il Napoli
Va ricordato che il Napoli è stato già prosciolto dalla giustizia sportiva dopo il deferimento della Procura Federale. Soltanto se dovessero esserci nuove prove contro la società partenopea si potrebbe ipotizzare la riapertura delle indagini da parte della Figc. Il club azzurro si è detto tranquillo, in attesa del lavoro della Procura di Roma.
Ma cosa rischia il Napoli? Non è escluso che, al termine delle indagini, la procura federale deferisca nuovamente il Napoli per la stessa operazione, usando l’istituto della revocazione. Lo stesso iter è stato applicato anche alla Juventus, le cui sanzioni delle scorso anno sono cosa ben nota.
Una volta che la procura Figc avrà ricevuto gli atti dalla procura di Roma, avrà tempo 30 giorni per chiedere la revocazione. Per ora si parla solamente di ipotesi ma, nel caso in cui questo scenario si verificasse, il Napoli potrebbe andare incontro a una penalizzazione. D’altronde il recente caso della Juventus rappresenta un termine di paragone da non sottovalutare.
Luigi Liguori e l’affare Osimhen: l’intervista del 2021
A dicembre 2021, mese caldo sul fronte Osimhen, Luigi Liguori aveva speso parole pesanti sulla vicenda. Il giocatore, uno dei tre giovani proposti come contropartita al Lille, aveva raccontato la vicenda: “Lille? Non ci sono mai stato, nemmeno per firmare. Hanno mandato i contratti a Napoli e abbiamo firmato a Castel Volturno”.
“La società – aveva dichiarato Liguori – ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille”.
Liguori nel 2021: “Plusvalenza? Col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto”
Liguori aveva poi analizzato i mesi successivi: “A quel punto abbiamo chiesto di poter restare un altro anno in Italia in prestito. Quando è finito il prestito il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre, noi contropartite nell’affare Osimhen. Ma noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita“.
Il calciatore ex Napoli aveva poi ammesso: “Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla”.