Dopo la notizia dell’arrivo ai forfettari possessori di partita Iva della lettera dell’Agenzia delle entrate in merito alle irregolarità nella comunicazione dei dati del quadro RS, ci si chiede quale potrebbe essere l’importo dell’eventuale sanzione ed entro quando pagarla. Dalle prime anticipazioni su come si stiano regolando gli uffici territoriali delle amministrazioni tributarie, si andrebbe da un importo minimo, da pagare nel giro di pochi giorni e comunque non oltre il 2 ottobre 2023, per salire a sanzioni più elevate.
La prima scadenza del 2 ottobre sarebbe legata alla possibilità di inviare all’Agenzia delle entrate una integrazione per regolarizzare la propria posizione. La comunicazione in arrivo riguarda il quadro RS della dichiarazione dei redditi: si tratta, nello specifico, di una omissione inerente l’obbligo di documentare i costi sostenuti dai lavoratori con partita Iva.
Forfettari, quale sanzione si paga se arriva la lettera dell’Agenzia delle entrate sul quadro RS ed entro quale scadenza?
In arrivo le prime indicazioni sulle lettere di compliance che i possessori di partita Iva a regime forfettario stanno per ricevere dall’Agenzia delle entrate per via delle irregolarità riscontrate nelle dichiarazioni dei redditi e, in particolare, nel quadro RS. Secondo quanto trapela dagli uffici territoriali delle amministrazioni tributarie, la questione si potrebbe risolvere con una integrazione ai modelli presentati e il pagamento di una sanzione ridotta, di importo pari a 13,90 euro.
Questa prima soluzione avrebbe una scadenza che è quella del 2 ottobre prossimo, limite temporale per presentare il modello 730. In tal caso, i forfettari si avvarrebbero di un ravvedimento operoso speciale. La sanzione corrisponderebbe all’importo di un diciottesimo, come prevede la legge 197 del 2022 (legge di Bilancio 2023).
In rapporto a questa opzione, i contribuenti potrebbero regolarizzare eventuali violazioni inerenti le dichiarazioni al Fisco per i periodi di imposta fino al 31 dicembre 2021, pagando la sanzione ridotta rispetto all’importo standard di 250 euro. La sanzione ridotta prevede la compilazione del quadro RS
Forfettari lettera quadro rs, pagamento sanzione dopo il 3 ottobre 2023
Se la partita Iva non dovesse pagare la sanzione entro il termine sopra indicato, la scadenza successiva prevederebbe il ravvedimento di tipo ordinario e il pagamento di una sanzione pari a 31,25 euro. L’importo scatterebbe a partire dal 3 ottobre 2023. Peraltro, la tipologia di dati che l’Agenzia delle entrate richiederebbe per regolarizzare il quadro RS, ha sollevato le obiezioni da parte dei commercialisti.
Infatti, si tratterebbe di dati duplicati, già in possesso dell’amministrazione tributaria. Infine, l’iscrizione di questo tipo di dati nel quadro RS non comporterebbe variazioni nel calcolo della base imponibile e delle imposte a carico del contribuente, dal momento che il meccanismo della flat tax dei forfettari prevede l’applicazione di coefficienti reddituali che già includono, forfettariamente, i costi a seconda delle categoria di attività autonoma.
Quali dati di costi indicare nel ravvedimento della dichiarazione dei redditi?
In linea di massima, i dati che le partite Iva a regime forfettario dovrebbero inserire riguardano, essenzialmente, i costi sostenuti nell’arco dell’anno per i servizi di telefonia e accessori, per la luce e per la benzina, nonché i lubrificanti e simili. Per gli esercenti di impresa, invece, la dichiarazione dovrebbe contenere il numero dei mezzi di trasporto e dei veicoli usati per lo svolgimento dell’attività, i costi sostenuti per comprare le materie prime e sussidiarie, nonché le merci e il godimento dei beni di terzi. Anche per chi fa impresa, è necessario indicare i costi sostenuti per comprare i carburanti.