Sulle pensioni con rottamazione della licenza, l’Inps ha fissato l’uscita per le domande presentate fino al 31 agosto 2023. Si tratta di una formula di prepensionamento che sussiste sia per gli uomini che per le donne con un indennizzo della rottamazione delle licenze commerciali necessarie per lo svolgimento della propria attività da lavoratore autonomo nella conduzione di botteghe, negozi e attività commerciali.
Con la cessazione dell’attività commerciale, l’Istituto di previdenza riconosce un’indennità pari al valore della pensione minima, dietro presentazione della relativa domanda. L’età di uscita per le lavoratrici parte dai 57 anni, quella dei colleghi è a 62 anni.
Pensioni con rottamazione licenza, ultime novità: ecco chi può accedere all’uscita dai 57 anni di età
Ottime novità per chi abbia deciso di abbassare la serranda e cessare l’attività commerciale in vista della pensione anticipata mediante la misura della rottamazione della licenza. L’Istituto di previdenza ha accolto le domande di liquidazione degli indennità per le istanze presentate dal 1° maggio al 31 agosto 2023.
La conferma è arrivata con la comunicazione numero 3238 del 2023 e il periodo va a sommarsi a quelli precedenti nei quali la misura ha dato la possibilità ai lavoratori autonomi di ottenere un’indennità, seppure minima, in attesa della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia.
L’indennità che l’Inps versa per chi decida di avvalersi del prepensionamento con la rottamazione della licenza è pari al trattamento minimo di pensione, nel 2023 corrispondente a 563,64 euro. L’indennità va a sostenere i lavoratori autonomi proprio nel caso in cui rimangano senza impiego nel caso in cui decidano di abbassare le serrande alla propria attività commerciale.
Pensioni rottamazione licenza, in pagamento le indennità di chi ha presentato domanda da maggio ad agosto 2023
La misura di pensione anticipata, in realtà, esiste da circa tre decenni, dal decreto legislativo numero 207 del 1996. In forza di questo provvedimento, la possibilità di avvalersi della rottamazione della licenza è rimasta in vigore fino al 2011, prima di subire uno stop fino al 2014.
Ancora un triennio di validità dal 2014 al 2016 prima di un nuovo stop negli anni 2017 e 2018. La legge numero 145 del 2018 l’ha riproposta rendendo la misura strutturale a decorrere dal 1° gennaio 2019. Inoltre, il decreto legge numero 101 del 2019 ha previsto l’operatività retroattiva della misura di prepensionamento anche al biennio 2017 e 2018 in cui la misura non era in vigore.
Come accedere al prepensionamento sulle licenze commerciali?
Attualmente, la presentazione delle domande per beneficiare dell’indennità che consente un minimo mensile di 563 euro in attesa dei requisiti della pensione di vecchiaia, avviene a cadenza quadrimestrale.
Con l’accettazione delle istanze relative al periodo da maggio ad agosto, il prossimo step sarà quello da settembre al novembre 2023, se il periodo dovesse essere lo stesso dello scorso anno. Gli esercenti che debbano chiudere anticipatamente la propria attività, hanno la possibilità di ricorrere alla misura presentando la domanda all’Istituto di previdenza.
Contributi da versare per sostenere la misura di prepensionamento
Peraltro, il sostegno si finanzia da solo con i contributi versati dai commercianti e dagli esercenti. Infatti, sui contributi versati da questi ultimi, la percentuale che sostiene la rottamazione delle licenze è pari allo 0,48 per cento. Tale percentuale è andata incrementandosi nel corso degli anni, considerando che il versamento iniziale era pari allo 0,09 per cento.
Nella comunicazione, l’Istituto di previdenza evidenzia che sia possibile dar seguito a ulteriori istanze al termine della procedura di monitoraggio delle risorse. Le domande oggetto di accoglimento sono quelle presentate precisamente nel periodo dal 1° maggio al 31 agosto 2023.