Incidente a Santo Stefano di Cadore, il veicolo non aveva guasti. Ci sono aggiornamenti riguardo il tragico avvenimento che questa estate ha stroncato la vita di un’intera famiglia.
Oggi si fa un passo avanti per cercare la verità e la perizia esclude qualsiasi pista che conduce all’idea di malfunzionamento della vettura.
La donna che ha provocato la tragedia di Belluno, Angelica Hutter, 31 anni, è stata arrestata esattamente lo scorso 7 luglio. Scopriamo insieme gli ultimi aggiornamenti.
Incidente a Santo Stefano di Cadore: esclusi guasti del veicolo
La segnaletica della strada indicava il limite massimo di 50 chilometri, ma Angelica Hutter viaggiava a velocità superiore a Santo Stefano di Cadore (Belluno) con l’Audi A3 che aveva preso in prestito.
Non c’è stato nulla da fare per le tre vittime colpite dall’incidente. Sono morti Mattia Antoniello, che aveva soltanto due anni, suo padre Marco, di 48 anni, e Maria Grazia, la nonna di 64 anni.
Oggi gli aggiornamenti della perizia hanno portato all’esclusione categorica del guasto dell’auto. Si tratta di omicidio colposo e la famiglia delle vittime ne erano al corrente sin dai primi attimi di vuoto, lutto e terrore.
Incidente a Santo Stefano di Cadore, Belluno: omicidio colposo
Sono i cari delle tre vittime dell’incidente causato da Angelica Hutter, oggi, a farsi avanti affinché venga dichiarata la verità e fatta giustizia.
Per questo motivo sono proprio loro a ringraziare la procura,
“Per la grande umanità ed attenzione che dall’inizio di questo dramma ad oggi ha sempre prestato.”
Sperano in un momento di svolta per la giustizia, ma aggiungono
“pur sapendo che di omicidio colposo sempre si tratta e anche nei sinistri stradali ci vorrebbero certezza della pena e, soprattutto, pene più severe perché non è tollerabile che la nostra giustizia oggi interpreti gli omicidi stradali come reati da punire ‘così poco’ lasciando i congiunti delle vittime con quel senso d’ingiustizia che nessun risarcimento assicurativo potrà mai compensare”.
La famiglia resta in attesa di deposito della perizia dichiara di aver contattato
“la compagnia assicurativa del veicolo per chiudere il prima possibile ogni aspetto risarcitorio per i nostri assistiti, fermo restando che poi il principale obiettivo sarà quello che vengano date loro risposte anche sul piano penale”.
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