Attore comico, ma anche impegnato, Antonello Fassari nella sua carriera ha interpretato ruoli che ci hanno fatto sorridere, come ne ‘I Cesaroni’ o in ‘Selvaggi’; ma anche personaggi seri, come nel caso di ‘Romanzo Criminale’ o ‘Suburra’. Cinema, televisione e tanto teatro, ma nel mezzo c’è sempre stato spazio per la Roma. Noto tifoso giallorosso, il calcio è una delle sue più grandi passioni. Per commentare l’avvio di stagione e la crisi della Roma, Fassari è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Crisi Roma, Fassari a Tag24

Dopo cinque giornate di campionato l’unica certezza in Serie A pare essere l’Inter. Chi prima, chi dopo, le altre procedono tutte a singhiozzo. La Juventus punta forte al titolo, ma con il Sassuolo si è persa in un bicchier d’acqua. Il Napoli campione d’Italia ha iniziato nel peggiore dei modi e l’ambiente è più teso che mai. Per non parlare delle due romane, entrambe capace di vincere una sola volta in questo avvio di stagione. Contro il Genoa, nel turno infrasettimanale, la squadra di Mourinho deve fare bottino pineo per accorciare le distanze e rilanciarsi in corsa Champions. Il campionato è cominciato da poco ma le milanesi rischiano già di fuggire da sole. Per commentare il momento e la potenziale crisi della Roma, Antonello Fassari, attore, comico e noto tifoso romanista, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tag24.

Dopo il pari con il Torino è già crisi Roma?

“Troppo presto per parlare di crisi. Come dice anche Mourinho, non è ancora il momento di fare discorsi e guardare la classifica. A gennaio avremo le idee più chiare e capiremo che tipo di stagione stiamo vivendo. Sono convinto che la Roma abbia un organico forte, ma c’è qualcosa che non va. È una squadra bella che non balla; anzi meglio ancora, balla bene in attacco, ma male in difesa. La squadra va registrata, devono lavorare su questo aspetto e trovare un equilibrio diverso. L’unica giustificazione che trovo è che nelle prime due partite, Mou non poteva ancora contare su un organico completo. E poi c’era di mezzo il mercato e sono dell’opinione che la sessione estiva andrebbe chiusa prima che inizia il campionato, altrimenti condiziona l’avvio di stagione”.

Visto il mercato i tifosi giallorossi hanno sognato lo scudetto, ma l’Inter rischia già di scappare via?

La Roma non può pensare di lottare per lo scudetto, sia chiaro. Dobbiamo arrivare in Champions League, questa è la nostra dimensione. Non facciamo voli pindarici e non alziamo troppo l’asticella. L’Inter ha iniziato alla grande, pare fare un campionato a parte, ma voglio vederla a lungo termine. Anche due anni fa aveva iniziato a bomba e doveva vincere il titolo agevolmente, ma così non è stato. È ancora presto per fare un bilancio, ma di sicuro quella di Inzaghi è la più in forma”.

Lukaku ti entusiasma?

Lukaku sta facendo esattamente il lavoro che gli viene richiesto e per cui è stato preso. Fa gol ogni partita, cosa dovrebbe fare di più? Il problema è che non dovrebbe segnare solo lui, forse è quello che manca. Ma soprattutto mi preoccupa il resto della squadra e la fase difensiva. Aveva ragione Mourinho quando in occasione del gol di Zapata ha parlato di esperienza. Magari se ci fosse stato Smalling quella rete si sarebbe potuta evitare, ma con i se e con i ma non si va avanti. Penso che dobbiamo dargli tempo, forse giocano insieme da troppo poco e devono ancora trovare il giusto feeling”.

Problemi in difesa, a partire da Rui Patricio?

“Non me la prendo con Rui Patricio, non penso sia il punto debole di questa squadra. Mi sembra un portiere normale, abbastanza bravo. Non mi pare che la Serie A sia piena di fenomeni tra i pali, anzi. L’importante è avere in squadra uno che sbaglia il meno possibile. D’altronde va detto che il gioco è cambiato tanto in questi anni e i portieri vengono sollecitati e coinvolti costantemente. Si parte sempre dalla porta e tanti sono indotti all’errore. Non è lui insomma il problema”.

Giovedì la Roma affronta il Genoa, cosa ti aspetti?

Si deve vincere per forza. Mi preoccupa perché in questo campionato, anche le squadre minori, hanno dimostrato di poter mettere in difficoltà le big. Questa sera guarderò Juve-Lecce e non so cosa aspettarmi. Sono convinto che sia anche una questione di motivazioni. Quando ci sono i big match vengono da sé, ma quando invece affronti le formazioni sulla carta più deboli, che giocano con grande intensità, rischi di andare in difficoltà. Chi le vuole vincere tutte deve governare il gioco dall’inizio alla fine, a prescindere dall’avversario. Il gap si è ridotto, il campionato si è livellato. Non ci sono calciatori scarsi e la differenza possono farla solo i campioni, che però non possono essere sempre al top in ogni partita. Questo vale per tutti. Anche la Lazio, il Napoli e la Juventus hanno lasciato punti per strada e molte sono in crisi. Penso che il motivo sia proprio questo”.

Il campione della Roma è Mourinho?

“Assolutamente sì, siamo completamente nelle mani di Mourinho e di nessun altro. Mi affido allo Special One e sono dalla sua parte. E poi mi auguro che presto Totti possa rientrare alla Roma. Non so in che modo e in che vesti, ma quella è casa sua”.