Con il 30 settembre che si avvicina, è prossimo anche lo stop allo smart working: cosa cambia dal 1° ottobre? A meno che non venga fatta una proroga in extremis, le regole cambieranno per moltissimi lavoratori.

Ormai, però, pare proprio che non ci saranno ulteriori proroghe, in quanto il quadro epidemiologico non sembra destare particolari preoccupazioni e, poi, mancherebbero le risorse necessarie per prorogare nuovamente il lavoro agile.

Bisogna considerare che le leggi che hanno obbligato a ricorrere allo smart working per i lavoratori fragili sono state mosse dalla situazione sanitaria e avevano anche carattere temporaneo.

Domenica 1° ottobre termineranno ufficialmente le disposizioni sullo smart working: cosa accadrà?

Stop allo smart working, ecco cosa cambia dal 1° ottobre

Il 30 settembre scade il periodo di smart working per i lavoratori super fragili. Salvo interventi dell’ultimo minimo, molto poco probabili, poi sarà lo stop definitivo allo smart working per i lavoratori super-fragili, ovvero per tutti coloro affetti da gravi patologie croniche con scarso compenso clinico.

Per essere più precisi, scadrà il regime di smart working agevolato, che prevede il lavoro da remoto senza un accordo individuale scritto e firmato dal datore di lavoro.

La legge aveva previsto per i lavoratori fragili la possibilità di lavorare in smart working e limitare i possibili contagi da Covid. Si trattava di una vera e propria priorità che aveva obbligato i datori di lavoro a consentire il lavoro agile, anche cambiando mansione, ove necessario, ma mantenendo la categoria di inquadramento e la retribuzione.

La regola è stata prorogata fino al 30 settembre e smetterà di essere in vigore tra pochissimi giorni. A partire dal 1° ottobre, i lavoratori fragili potrebbero essere richiamati a lavorare in sede. Si tratta, però, di una possibilità, in quanto fino alla fine dell’anno restano comunque in vigore le norme sullo smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli under 14 del settore privato.

Smart working lavoratori fragili e genitori di figli under 14 del settore privato

La scadenza del 30 settembre riguarderà i lavoratori super-fragili, una categoria diversa dai lavoratori fragili. Per i lavoratori fragili, la scadenza all’utilizzo del lavoro agile è fissata al 31 dicembre 2023, così come per i genitori con figli under 14.

Infatti, i lavoratori fragili del settore privato potranno lo stesso continuare a lavorare in smart working presentando una certificazione medica. La richiesta deve fondarsi di motivazioni cliniche di alto rischio. Si pensi, per esempio, all’immunodepressione o esiti di terapie oncologiche ed età avanzata.

Lo stesso discorso vale per i genitori di figli under 14: potranno proseguire lo smart working fino al 31 dicembre, se la mansione svolta è compatibile con la modalità di lavoro da remoto e se rientrano nelle condizioni previste.

Si tratta di una regola che vale solo per il settore privato, ma non per quello pubblico, per il quale si dovrà far riferimento ai Piani integrati di attività e organizzazione (Piao).

In definitiva, comincia il ritorno alle discipline e alle regole lavorative pre-pandemia. Numerosi lavoratori inizieranno a rientrare già dal 1° ottobre (salvo proroghe in extremis) e culminerà con il rientro di tutti alla fine dell’anno.
Sarà comunque compito dei datori di lavoro applicare le soluzioni migliori per gli interessi lavorativi e per tutelare, al meglio, la salute dei dipendenti.

Ciò che cambia è che i datori di lavoro non avranno più l’obbligo di ricorrere allo smart working.

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