Era scomparso in circostanze misteriose a Milano; fu trovato morto, qualche giorno dopo, impiccato a un albero di un casolare del Pavese: la storia di Giacomo Sartori, iniziata nel 2021, si è chiusa di recente con un’archiviazione per suicidio. Ad essa è ispirato un podcast del cantautore e scrittore Niccolò Agliardi.

La storia di Giacomo Sartori, scomparso a Milano e trovato morto impiccato nel Pavese

Originario di Mel, in provincia di Belluno, Giacomo Sartori aveva 30 anni e lavorava come perito informatico per un’azienda con sede ad Assago. Era scomparso da Milano il 17 settembre 2021 dopo aver subìto un furto in un locale nei pressi di Porta Venezia: un episodio che, secondo il fratello, l’aveva “scosso”. Non era la prima volta che gli succedeva e

nello zaino – aveva spiegato – c’era dentro tutto: dal portafoglio al pc di lavoro.

Le telecamere della città lo avevano ripreso mentre si allontanava: indossava una camicia bianca, dei pantaloni beige e le scarpe marroni. Due giorni dopo la sua auto era stata trovata da un contadino davanti a un corso d’acqua a poca distanza da un agriturismo tra Casorate Primo e Motta Visconti, nel Pavese. Di lui però non c’erano tracce.

La terribile scoperta sarebbe stata fatta solo alcuni giorni dopo: nel corso di alcune perlustrazioni i carabinieri lo avevano trovato impiccato a un albero con un cavo elettrico in un posto raggiunto a piedi per non destare sospetti. L’autopsia aveva fugato ogni dubbio, confermando la morte del giovane per impiccaggione. Sul suo corpo non erano stati trovati segni che potessero far pensare alla presenza o al coinvolgimento di terze persone.

Per questo, nel maggio 2022, il fascicolo d’inchiesta aperto dalla Procura di Pavia per fare luce sulla sua morte era stato archiviato come suicidio. Stando a quanto ricostruito in seguito, dopo essere stato derubato Sartori si era recato a casa sua e aveva provato a cancellare, senza successo, gli hard disk del pc aziendale che i ladri gli avevano sottratto. Poi, senza avvisare nessuno, era uscito e si era diretto nel luogo in cui sarebbe stato ritrovato.

Il podcast che ne ripercorre la vicenda

Alla storia del 30enne è dedicato il podcast “A domani. La scomparsa di Giacomo”, ideato dal cantautore e scrittore Niccolò Agliardi e prodotto da Vois.

Oggi raccontare storie è sempre più un atto di responsabilità […] – aveva spiegato il Ceo dell’azienda, Francesco Tassi -. In questo podcast non c’è solo la storia di Giacomo; i suoi dubbi e le sue paure sono proprio quelle nascoste in tanti di noi e crediamo che questo progetto possa aiutare molte persone a metterle in luce e superarle.

C’è una cosa, infatti, che la storia di Giacomo insegna: la necessità di aprirsi, di condividere i propri problemi, di farsi aiutare. La sua vicenda ricorda, purtroppo, quella di altri giovani che si sono tolti la vita nella stessa, drammatica maniera. Tra loro, Noemi Fiore, la 22enne di Modica trovata morta impiccata a un albero dopo essere scomparsa. Come Giacomo aveva ancora tutta la vita davanti.

Viviamo in una condizione di incertezza perenne: non sappiamo cosa faremo in un futuro che è sempre più vicino, che lavoro svolgeremo, se riusciremo a realizzare i nostri sogni, se avremo la possibilità di crearci una famiglia o di acquistare una casa. E a nessuno interessa. Ci sentiamo soli, tremendamente soli, ma dobbiamo avere il coraggio di chiedere aiuto perché dalla morte indietro non si torna, e a 20 anni non si deve morire,

aveva scritto sui social un utente commentando la notizia della sua morte. È un pensiero che racchiude, in poche frasi, ciò che spesso si cela dietro a così tragici epiloghi.