Nel cuore dell’Inghilterra, un’icona culturale rischia di scomparire. I pub, luoghi centenari di socializzazione e degustazione di birra, stanno affrontando un periodo critico, con un crescente numero di chiusure registrate recentemente in Inghilterra e Galles. L’analisi dei dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica sottolinea una tendenza preoccupante: nel primo semestre del 2023, 383 pub hanno chiuso, superando già il totale del 2022. La chiusura dei pub in Gran Bretagna è una crisi momentanea o la fine di un’istituzione?
La crisi dei pub in Gran Bretagna sta peggiorando
La situazione sembra in peggioramento. Tra gennaio e marzo di quest’anno, abbiamo assistito alla chiusura di 153 pub, un numero che è salito a 230 tra aprile e giugno. La trasformazione di alcuni in abitazioni, la demolizione di altri e la sospensione di attività di molti evidenziano un periodo particolarmente critico e soprattutto dominato da incertezza, se si guarda al futuro.
Perché stanno chiudendo i pub in Gran Bretagna
La difficile congiuntura economica e le conseguenze della Brexit sono fattori chiave dietro questa crisi. L’inflazione e la ingente carenza di personale stanno aggiungendo ulteriori difficoltà, rendendo la gestione dei pub sempre più ardua e minando la stabilità finanziaria di queste attività economiche, un’istituzione del Regno.
Tuttavia, non sono solo i fattori economici a pesare, ma anche un cambio nelle abitudini della popolazione influenzano il destino dei pub. L’incremento della popolarità dei wine bar e la preferenza per il vino rispetto alla birra sono indicativi di un mutamento nei gusti e nelle scelte del consumatore inglese.
I pub che resistono
Nonostante la crisi, quasi 40.000 pub (39.404 per la precisione) resistono ancora, testimoniando la loro importanza nella cultura britannica. Tuttavia, la diminuzione rispetto ai 55.000 di dieci anni fa pone interrogativi sul futuro di questi storici luoghi di incontro.
Il trend attuale potrebbe portare alla scomparsa totale dei pub entro un quarto di secolo. La loro trasformazione in reperti museali, simili alle cabine telefoniche rosse, potrebbe essere il destino di questi simboli della tradizione britannica. Questo è quello che pensa chi ha più fantasia e creatività: è invece molto probabile che, se non si riprenderanno, i pub continueranno a esistere, seppur di meno rispetto a prima.
Chiusura dei pub in Gran Bretagna: le reazioni
Di fronte a questa situazione, Emma McClarkin, amministratrice delegata della British Beer and Pub Association, ha espresso grande preoccupazione, definendo la situazione “devastante”. Le strategie di adattamento, come la riduzione degli orari di apertura e l’operatività a capacità ridotta, sono segnali della lotta per la sopravvivenza dei pub.
Di fronte all’emergenza che vede protagonisti i caratteristici pub inglesi, emerge prepotente l’iniziativa della Campaign for Pubs. Quest’associazione, nata dalla preoccupazione dei cittadini, si erge a paladina nella lotta per la salvaguardia di questi storici locali. Le azioni proposte mirano a introdurre normative rigorose, atte a preservare l’identità e la funzione dei pub, spesso minacciati da dinamiche immobiliari aggressive.
Inoltre, l’Inghilterra è teatro di una pressante carenza abitativa, che rende i pub dismessi bersagli appetibili per le società immobiliari. Queste ultime, animate da interessi edilizi, alimentano la trasformazione di tali spazi in nuove abitazioni, erodendo il patrimonio culturale e sociale rappresentato dai pub.
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Prospettive non rosee per il settore
La voce del popolo giunge anche alle orecchie del cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt, al quale si rivolgono fervidi appelli per un intervento significativo nella prossima legge finanziaria. Dopo l’agevolazione fiscale del 75% concessa lo scorso anno, la tensione si concentra sull’evoluzione delle tassazioni prevista per aprile 2024, che potrebbe vedere le imposte crescere del 6%, in sintonia con l’inflazione.
La crisi non risparmia, con la chiusura di 230 pub solo tra aprile e giugno. L’inverno 2024 si annuncia difficile, con molteplici locali che optano per la riduzione degli orari per mitigare i costi energetici.
A ogni modo, le iniziative delle associazioni si moltiplicano, invocando il rinnovo delle agevolazioni fiscali e l’introduzione di misure a protezione dei pub. La pressione sul governo britannico è forte, con l’obiettivo di vedere inserite nella Manovra di novembre norme favorevoli, atte a contrastare l’aumento delle imposte e a preservare l’eredità culturale e sociale dei pub.