Borse false nel negozio di proprietà del sindaco di Portofino. Ha dell’incredibile il caso del giorno che interessa il borgo di pescatori sulla Riviera Ligure, a sud-est di Genova.

L’attività commerciale in questione è una tabaccheria a pochi passi dalla celebre piazzetta di Portofino. A rivelare la notizia è Il Fatto Quotidiano. La guardia di finanza ha sequestrato ben 91 articoli sospetti: finte pochette di marchi noti come Fendi, Chanel o Louis Vuitton, vendute ad un prezzo variabile tra i 40 e gli 80 euro.

Nel registro degli indagati della Procura di Genova è finito il primo cittadino del piccolo comune ligure, nonché titolare della tabaccheria, Matteo Viacava. Dal canto suo, il sindaco si è difeso parlando di “attacco politico” e ribadendo come i prodotti non siano falsi, ma “realizzati da un artigiano“.

Borse false nel negozio del sindaco di Portofino, opposizione chiede le dimissioni

Viacava era già salito alla ribalta nazionale a causa della sua decisione di intitolare una via del paese a Silvio Berlusconi. In carica dal 2016, il primo cittadino è stato confermato come il legale rappresentante della tabaccheria con sede in Piazza della Libertà 13, a Portofino, oltre che titolare della licenza dell’esercizio.

E ora il gruppo della Lista Sansa, nel Consiglio regionale della Liguria, chiede le dimissioni del sindaco, reo di aver fatto cattiva pubblicità al borgo.

Quando a vendere le borse false per strada sono degli immigrati ecco piombare le forze dell’ordine a riempire verbali, denunce e provvedimenti di espulsione. Ma quando, stando a quanto scrive il Fatto con tanto di fotografie, lo fa addirittura il sindaco? Per di più il sindaco che rappresenta Portofino, comune simbolo del lusso. Portofino dove, ironia della sorte, vengono in vacanza i proprietari di alcune delle griffe in questione. Un bel modo di fare pubblicità a Portofino!

Per queste ragioni la Lista Sansa invoca l’allontanamento di Viacava.

Il sindaco si chiama anche primo cittadino perché deve dare il buon esempio. Perché deve rispettare lui per primo le leggi che deve far applicare. Ecco, dia le dimissioni. Ma almeno le dimissioni che siano vere, non fasulle come si fa sempre in Italia.