Il dibattito sulla regolarizzazione del quadro RS è animato e diverse figure di rilievo si esprimono in merito. Tra queste, il Presidente del CNDCEC, Elbano De Nuccio, non ha esitato a manifestare le sue perplessità in merito alle lettere inviate ai contribuenti forfettari per regolarizzare tale quadro. Davvero c’è la necessità di compilarlo per i forfettari, anche se è una cosa totalmente inutile?

Compilazione quadro RS forfettari: le obiezioni di CNDCEC, ADC e Ungdcec

De Nuccio ha fortemente criticato l’utilizzo delle lettere di compliance, ritenendo eccessiva la richiesta di dati sugli acquisti a soggetti forfettari, dati ritenuti non incidenti sulla determinazione dei tributi. Analogamente, l’Associazione dei Dottori Commercialisti ha evidenziato l’assenza dell’obbligo per i forfettari di documentare un costo, poiché quest’ultimo risulta irrilevante ai fini tributari. L’ADC ha quindi reso noto come l’Agenzia delle Entrate abbia già in possesso tutte le informazioni necessarie, grazie alla fatturazione elettronica.

Anche l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili si è espressa in maniera similare, sottolineando come la principale funzione del quadro RS per i contribuenti forfettari sia quella di raccogliere dati statistici e informazioni relative ai costi dell’attività, piuttosto che influire sulla tassazione.

Le critiche non si fermano qui. L’ADC ha inoltre lamentato la mancanza di chiarezza delle lettere inviate, evidenziando come queste possano generare confusione tra i contribuenti. In particolare, viene messa in luce anche l’indicazione di una sanzione di 250 euro, senza specificare le possibili riduzioni. Un’ulteriore preoccupazione riguarda l’affollamento degli uffici dell’Agenzia a seguito delle richieste di chiarimenti.

Il Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 19 settembre 2023

Le lettere di compliance sono il risultato di un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, che indica modalità e motivazioni dell’invio. L’obiettivo è invitare alla regolarizzazione della dichiarazione dei redditi 2022 i contribuenti forfettari che non hanno riportato le informazioni relative ai costi nel quadro RS, come previsto dalla legge.

Il quadro che si profila vede i contribuenti forfettari, spaventati dalle comunicazioni e dalle potenziali sanzioni, impegnati nella richiesta di fatture a tutti i fornitori. La ratio di tale comunicazione sembra essere quella di indurre i contribuenti in regime forfettario a mantenere una contabilità dettagliata dei costi e ricavi.

Più precisamente, il Provvedimento n. 325550 del 19 settembre dettaglia le regole per la regolarizzazione del quadro RS del Modello Redditi PF 2022 per i forfettari. L’Agenzia delle Entrate verifica l’eventuale mancata indicazione degli elementi informativi obbligatori, che devono essere riportati nel quadro RS dai contribuenti in regime forfettario. Tuttavia, c’è un problema: quel quadro, per i forfettari, è totalmente inutile. E l’Agenzia delle Entrate, volendo, ha già a disposizione i dati che richiede.

Compilazione quadro RS forfettari: cosa contengono le lettere di compliance

Ma cosa contengono esattamente queste lettere? Esse rappresentano un invito alla regolarizzazione, illustrando le irregolarità riscontrate e proponendo la soluzione attraverso la predisposizione di una dichiarazione integrativa e il pagamento di una sanzione ridotta. Tutto ciò genera interrogativi e dubbi tra i contribuenti, che si trovano a dover affrontare un ulteriore livello di burocrazia e complessità.

L’Agenzia delle Entrate fornisce dettagliate informazioni per valutare la correttezza dei dati e permettere ai contribuenti di giustificare eventuali anomalie. Queste comunicazioni, disponibili tramite PEC e nel cassetto fiscale, contengono dati essenziali del contribuente e specifiche sul periodo d’imposta in questione.

I contribuenti e gli intermediari incaricati possono richiedere ulteriori informazioni all’Agenzia delle Entrate, facilitando così la comprensione e la risoluzione di possibili discrepanze.

Gli obblighi informativi per chi è nel regime forfettario

Il comma 73 della legge 190/2014 sottolinea gli specifici obblighi informativi per chi aderisce al regime forfettario. Questi obblighi, presenti sin dal modello Unico 2016, riguardano la dichiarazione di vari costi sostenuti durante l’attività.

Differenze tra imprese e lavoratori autonomi

La compilazione del quadro RS richiede attenzione ai dettagli, con righe specifiche da completare sia per le imprese che per i lavoratori autonomi.

Infatti, le informazioni da dichiarare variano a seconda della natura del contribuente.

Le imprese devono compilare diversi righi, indicando il numero dei mezzi di trasporto, i costi per l’acquisto di materie prime, i costi per il godimento di beni di terzi e le spese per carburanti.

I lavoratori autonomi devono concentrarsi sul rigo RS381, indicando le spese sostenute per servizi telefonici, consumi di energia e carburanti.

Cosa fare in caso di anomalie

In caso di ricevimento di una lettera di compliance per mancata compilazione, è essenziale valutare se vi sono effettivamente dati da rettificare. Se non sono presenti irregolarità, la lettera può essere ignorata senza alcuna conseguenza.

Molti esperti, infatti, sono concordi nell’affermare che se non si è tenuti a dichiarare queste spese e si vuole continuare a non farlo, allora non bisogna fare assolutamente nulla: ciò sarebbe specificato anche nella comunicazione stessa.

Se vi sono discrepanze, è possibile regolarizzare la situazione presentando una dichiarazione integrativa e pagando una sanzione agevolata mediante il ravvedimento operoso. Il pagamento della sanzione e la trasmissione telematica del nuovo dichiarativo devono avvenire in concomitanza.