Una lunga carriera da calciatore alle spalle, prima di intraprendere il percorso da allenatore. Fabio Bazzani ha acquisito un’esperienza importante sul campo. Di maglie ne ha vestite molte, per lui anche una breve parentesi nella Capitale, con quella biancoceleste. Ora l’ex attaccante fa il commentatore tecnico per DAZN e sabato sera era allo stadio Olimpico, per assistere Lazio-Monza. La squadra di Sarri non decolla e in cinque giornate ha portato a casa solo quattro punti. Per commentare il momento e la potenziale crisi della Lazio, Bazzani è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Crisi Lazio, Bazzani a Tag24

La Lazio della scorsa stagione, quella arrivata al secondo posto, che difficilmente prendeva gol e che esprimeva un gioco fluido e divertente, sembra essere un lontano ricordo. La squadra di Sarri ha perso identità, e non riesce a dare la svolta necessaria per cambiare le sorti di questo campionato. Dopo il gol di Provedel in Champions League, avrebbe dovuto battere il Monza sulle ali dell’entusiasmo, e invece così non è stato. Per parlare di questo avvio di stagione a singhiozzo, che rischia di mandare già in crisi la Lazio, Fabio Bazzani è intervenuto in esclusiva a tag24.

L’inizio con il rigore di Immobile – ha esordito l’ex attaccante – unito al gol di Provedel qualche giorno prima, doveva dare una scossa e invece così non è stato. I biancocelesti hanno sbloccato il match e si sono spenti. Il Monza ha preso in mano la partita e anche quando ha trovato il pari, ha continuato a spingere creando i presupposti per provare a vincerla. Quella di Sarri, in questo momento, sembra una squadra sotto ritmo, con poche idee, se non quella di servire Zaccagni e sperare che inventi qualcosa. Immobile è poco servito e non ha una condizione ottimale. Mi dà l’idea di essere oggi una squadra abbastanza prevedibile. Anche nella fase di non possesso concede di più rispetto allo scorso anno, è meno aggressiva e non pressa abbastanza. Come ha detto Sarri nel post partita, c’è tanto da fare. È chiaro che quando non vengono risultati non c’è entusiasmo – ha spiegato Bazzani – ma per ora è una squadra piatta e non va bene. Non ha avuto reazione dopo aver subito l’1 a 1 e davanti al tuo pubblico è un segnale negativo. Siamo però ancora all’inizio, è solo la quinta giornata”.

Il gioco di Sarri

Il secondo posto lo scorso anno, poi la cessione di Milinkovic e un ottimo mercato in entrata. Lotito è sicuro di aver gettato i presupposti per fare una grande stagione. Eppure i risultati per ora non arrivano.

“Ogni campionato fa storia a sé, non si può pensare al secondo posto raggiunto un anno fa. Quello che la Lazio ha fatto è un bagaglio di esperienze che si porterà dietro, ma ora si deve guardare avanti. Deve trovare soluzioni che per ora non ha, mi sembra piatta. Magari nel corso del campionato ritroverà quel brio che l’aveva contraddistinta in passato e magari quella solidità difensiva che non ha più e che gli aveva portato grandi risultati. Prima per sbloccare le partite aveva la soluzione Milinkovic che diventava un attaccante aggiunto. Ora che il Sergente è partito – ha aggiunto il tecnico – dovranno individuare altre soluzioni. Alcuni giocatori sono davvero lontani dalla condizione accettabile e sembra che solo la fascia sinistra, con Zaccagni che prova sempre a saltare l’uomo, possa rendersi pericolosa”.

I nuovi acquisti

Sette colpi in entrata dal mercato estivo, nessuno però si è ancora messo in mostra come il presidente aveva immaginato.

I nuovi oggettivamente stanno dando poco o niente. Sabato sera mi aspettavo molto di più da Guendouzi e Isaksen e invece sono sembrati due pesci fuor d’acqua. È chiaro che ci vuole del tempo, ma contro il Monza la catena di destra non ha funzionato e la Lazio era monocorde. È iniziato per loro un processo di adattamento. Sappiamo bene che entrare nel gioco di Sarri non è semplice – ha continuato Bazzani – ma una volta che lo hai conosciuto ti dà grandi vantaggi. Ha dinamiche e principi ben chiari, devi conoscere bene i movimenti e le richieste, è un tipo di gioco codificato. Diamogli tempo”.

Il caso Immobile

Nell’attesa dei nuovi, la Lazio dovrà ripartire dalle certezze: la prima si chiama Ciro Immobile. Il capitano però non è ancora in forma e rischia di diventare un caso.

Immobile fa più fatica, ma non si può pensare che debba essere solo lui il risolutore dei problemi. Non penso possa diventare un problema per la Lazio perché lui scende in campo sempre con il giusto atteggiamento. Contro il Monza l’ho visto rincorrere un avversario fino al limite dell’area e quello è un segnale chiaro per il resto dei compagni. È chiaro però che è un attaccante che ha sempre vissuto di strappi, attacchi alla profondità, di giocate improntate verso la corsa, gli scatti e gli sprint e per fare questo serve una condizione fisica ottimale che lui al momento non ha. Questa cosa lo penalizza – ha proseguito l’ex attaccante – ma è Immobile, il capitano. Uno che è stato e può essere ancora importante. Non è facile neanche per Sarri toglierlo dal campo e inserire qualcuno al suo posto. Non è facile dar riposo a giocatori di quel calibro, forse questo rischia di essere un bivio per il tecnico. Delle alternative però vanno trovate, perché se la Lazio, come gli auguro, andrà avanti anche in Europa, dovrà giocare sempre ogni 3 giorni e deve necessariamente avere anche altre soluzioni in attacco”.

Obiettivo Champions League

Infine Bazzani fa un bilancio sulle prime cinque giornate di Serie A.

“Non vedo, Inter a parte, squadre che abbiano e diano grandi certezze. I nerazzurri, a mio avviso, vinceranno lo scudetto. È chiaro che per ora la Lazio è in ritardo, ma può puntare ad ottenere un posto in Champions. Se trova identità di gioco può far filotto di risultati e rientrare in corsa. Abbiamo già visto discontinuità della Juve e anche del Milan. Più o meno penso che il livello sia questo. Ma la partita di mercoledì contro il Torino, la squadra di Sarri non la può sbagliare. Non sarà facile ma la Lazio ha un solo risultato. Attardarsi troppo crea problemi anche dal punto di vista mentale” ha concluso Bazzani.