Parlare di sessualità “senza infingimenti, nella prospettiva dell’integrazione tra vita umana e vita spirituale”: è quanto auspica il cardinale Matteo Zuppi, intervenendo nell’introduzione al Consiglio Permanente della Conferenza episcopale italiana.
Un argomento che per anni ha rappresentato quasi un tabù, quello della sessualità. Ma forse, spiega l’arcivescovo di Bologna, “è tempo che anche noi credenti troviamo il coraggio” di parlarne.
L’educazione all’affettività nasconde infatti un’esigenza ancora più profonda: l’educazione alla vita interiore, all’incontro con le profondità di sé stessi.
Sessualità e femminicidi, il cardinale Zuppi: “Fermare la strage delle donne”
Il presidente della Cei è poi tornato su un argomento al centro del dibattito pubblico, quello dei femminicidi. Una vera e propria “strage delle donne”, che “bisogna fermare” al più presto perché la società italiana “non è in pace”.
La strage delle donne continua spesso causata dalla ricerca di libertà da un rapporto violento e possessivo. Sono 79 le donne assassinate dall’inizio dell’anno: 61 in ambito familiare-affettivo. C’è in gioco il rispetto verso le donne, ma ancora più in profondità il nostro modo di essere famiglia, di vivere in una trama di relazioni.
Spesso ad agire sono individui giovani: ed è proprio in questa fascia di popolazione che si assiste ad un dilagare della violenza. Tra risse, bullismo, atti vandalici, violenze sessuali, ma anche spaccio, furti e rapine, a volte ad opera di baby gang. Zuppi vede i social network come “il tam-tam dove si documentano le gesta”.
I dati della Direzione centrale della polizia criminale mostrano, nei primi dieci mesi del 2022, un incremento di più del 14% dei minori denunciati o arrestati. Sono aumentati i reati commessi da minori e le violenze sessuali, rispetto allo stesso periodo del 2021, più del 15,7%. In forte crescita gli omicidi commessi dai minorenni, più del 35,3%. Si segnala una crescita dei disturbi di ansia, ritiro sociale e isolamento, autolesionismo, rabbia, aggressività, problemi alimentari, disturbi del sonno e depressione. Drammatici sono i dati sui suicidi degli adolescenti che stanno lievitando.
Numeri che spaventano, ma che dietro di sé racchiudono “persone, volti, storie” e segnalano “un disagio diffuso che ci deve interpellare”. In questo contesto i social fanno da “fornace“, dove gettare in pasto ogni avvenimento.
Ci si deve autodefinire, si deve mettere il volto e il corpo in mostra, si misurano quanti ti seguono. È facile sui social sbagliare e finire alla gogna, segnati dall’ansia, alimentata dalla crisi dei grandi sogni collettivi e da reti educative e relazionali molto più fragili. Si ripropone con forza il problema dell’educazione, su cui costantemente la Chiesa in Italia ha riflettuto, riflette ed è necessario continuare a riflettere.
Il presidente della Cei sui migranti: “Si tratta del futuro dell’Italia”
Una chiosa sul tema dei migranti, con un messaggio a distanza al governo Meloni: “politicizzare” il fenomeno delle migrazioni è “un errore”. Tale emergenza va gestita “con umanità e intelligenza” e con una “comune visione europea”.
Si tratta di esseri umani prima di tutto, si tratta del futuro dell’Italia, in crisi demografica, si tratta di coinvolgere la popolazione in un fenomeno che crea scenari nuovi e non semplici. Richiede coraggio politico e responsabilità sociale. La questione migratoria dovrebbe essere trattata come una grande questione nazionale, che richiede la cooperazione e il contribuito di tutte le forze politiche.
Un’opportunità per citare le parole di Papa Francesco a Marsiglia: i migranti “sono vite spezzate e sogni infranti“.
Siamo di fronte a un bivio: o scegliamo la cultura della fraternità o la cultura dell’indifferenza. In questo è davvero necessaria una concertazione tra le forze politiche e sociali indispensabile per creare un sistema di accoglienza che sia tale, non opportunistico, non solo di sicurezza perché la vera sfida è governare un fenomeno di dimensioni epocali e renderlo un’opportunità così come esso è.