Leader tecnico e vice capitano del Milan, Rafael Leao ha iniziato alla grande il nuovo campionato e sogna la vittoria della Champions League. Il numero 10 ha racconato a GQ Portogallo la sua crescita degli ultimi anni fino a diventare uno dei migliori talenti del panorama internazionale. Lo scudetto è un obiettivo così come vuole migliorare il cammino europeo della scorsa stagione con la convinzione che la società rossonera ha allestito un organico competitivo nonostante l’età media molto bassa. Il calcio come lavoro e passione ma anche la musica ha un ruolo importante nella vita del lusitano con un disco inciso e l’etichetta discografica per lanciare giovani talenti.
Rafael Leao sogna la Champions
Rinnovo di contratto e maglia numero 10. Dopo quattro anni trascorsi da talento dai colpi straordinari, ora è diventato grande facendo scattare la seconda vita di Rafael Leao al Milan. Ha cominciato la stagione da leader della squadra di Stefano Pioli con tre gol e due assist in campionato ma anche la sconfitta nel derby contro l’Inter e il pareggio a reti bianche all’esordio di Champions League contro il Newcastle.
Credo che il club sia sulla strada giusta, siamo riusciti a raggiungere le semifinali di Champions League. Ora l’obiettivo del club deve essere quello di continuare a salire, di continuare ad aggiungere, di continuare ad essere forte. E sono sicuro che il Milan tornerà presto a vincere una Champions League, che è il nostro obiettivo.
Parlo per me, sono giovane, sono un giocatore che vuole vincere grandi cose, la Champions League penso sia il sogno di ogni giocatore e stiamo lavorando per questo. L’anno scorso avevamo qualche assenza e, a causa della mancanza di soluzioni in panchina, l’Inter è stata nettamente superiore. Loro hanno una squadra molto completa, sia nell’undici titolare che in panchina, e credo che questo abbia fatto la differenza nelle due partite
Anche se siamo giovani, abbiamo già giocato più di 50 partite in Serie A, più di 20 in Champions League, abbiamo già una certa esperienza. Possiamo prendere questa esperienza e questa freschezza di essere giovani e applicarla in campo per raggiungere i nostri obiettivi
La Champions League rimane il sogno nel cassetto, intanto il presente si chiama Milan con il rinnovo di contratto fino al 2028 con un ingaggio da 7 milioni di euro che lo rendono il giocatore più pagato della rosa. Una firma che ha allontanato possibili acquirenti durante il mercato estivo inclusi gli arabi che hanno riempito di euro le casse dei club europei.
Non si può dire mai, ma sono in un club che mi ha accolto molto bene, ho rinnovato adesso, se avessi in mente di andarmene non rinnoverei, sono concentrato a fare grandi cose in due o tre anni al Milan. Non ho ancora raggiunto grandi risultati per andarmene in un campionato come quello. In questi giorni il denaro ha parlato più forte, ma per me una Champions League vale più di uno stipendio di 10 milioni, per esempio
La musica
Oltre alla sua carriera nel calcio, Leao è un grande appassionato di musica e ha stretto amicizia con importanti esponenti del mondo dell’hip hop e della trap della scena milanese come Capo Plaza e Lazza. Ha pubblicato il suo primo album, intitolato Beginning, nel gennaio 2021 con lo pseudonimo di Way 45. L’album è composto da sette tracce in inglese e portoghese in cui vengono affrontati le sue origini, i primi passi difficili e i sacrifici che hanno portato al successo. La passione di Leao per la musica è stata evidente in un’intervista di qualche mese fa in cui ha espresso il desiderio di dedicarsi al rap una volta terminata la sua carriera sul campo.
Sono stati due membri del gruppo che già cantavano, Juzicy e KidRobin, a incoraggiarmi a iniziare a cantare. Poiché siamo un gruppo di amici cresciuti insieme nello stesso quartiere, è stato naturale per me unirmi al gruppo. Quello che cerco di fare nella musica è fare in modo che le persone non abbiano paura di esprimere quello che hanno dentro. Il mio obiettivo è spingere le persone del mio quartiere, le persone con cui condivido la mia vita quotidiana, a non avere paura di esprimere ciò che vogliono esprimere, a essere sempre loro stessi.
Il mio obiettivo è quello di spingere gli artisti della mia etichetta a raggiungere determinati stadi che ritengo siano raggiungibili. Come artista, non penso solo a me stesso. Per dare visibilità, appunto. Ho iniziato a fare musica per hobby. Ora posso dire che è anche un lavoro, perché prendo le cose sul serio. Ci convivo bene, ovviamente la gente metterà insieme le due cose e il mio nome d’arte non parlerà mai così forte come il mio nome da calciatore. Saranno sempre collegati