Sblocco dei crediti incagliati, prende forma il nuovo modello di acquisto dei bonus da parte delle Regioni. A fare da apripista a questa nuova formula di circolazione della cosiddetta “moneta fiscale”, soprattutto legata alle agevolazioni del superbonus, è stata la Regione Basilicata con l’approvazione della legge 20 del 2023 che consente alle società partecipate di acquistare i crediti d’imposta rimasti bloccati, ovvero senza potenziali compratori.
Una simile situazione, che penalizza sia le imprese che i singoli contribuenti che hanno fatto svolgere lavori sui propri immobili, non ha trovato finora soluzioni e, anzi, il blocco del plafond di spesa da parte delle banche ha reso ancora più difficoltoso trovare un acquirente disposto a investire e a compensare i crediti stessi.
Quale ultima soluzione, a inizio del mese di agosto scorso, si è mossa la Regione Basilicata, la cui legge 20 non ha sollevato obiezioni da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze di Giancarlo Giorgetti, così come anche dal governo e dell’Agenzia delle entrate.
Sblocco crediti incagliati, così il modello di acquisto dei bonus da parte delle Regioni
Ad oggi, il modello di sblocco dei crediti incagliati del superbonus e degli altri bonus edilizi vede la Regione Basilicata protagonista nell’aver intrapreso un modello nel quale gli acquisti sono effettuati da società partecipate e di diritto privato. A tal proposito, si sono fatti avanti il consorzio di bonifica e la società di gestione dell’acquedotto che dovrebbero effettuare acquisti per 20 milioni di euro di bonus a testa. Il totale di 40 milioni di crediti d’imposta corrisponderebbe a una parte del totale del bonus in essere nella regione. Mediante il meccanismo della compensazione delle imposte con F24 si procederebbe, poi, a riassorbire i crediti.
Nello scorso mese di marzo nella regione risultavano 900 milioni di euro di bonus, dei quali 180 milioni alle prese con le restrizioni di circolazione (il 20 per cento). La stessa Agenzia delle entrate non ha sollevato motivi di impugnazione della legge 20 del 2023, motivo per il quale la Regione continuerà nella direzione degli acquisiti delle società partecipate, implementando la nuova piattaforma.
Sblocco crediti bonus Regioni, in attesa della piattaforma di domanda e offerta del superbonus
Nell’incontro di qualche giorno fa tra Tommaso Coviello, consigliere della Regione Basilicata e preponente della legge, e l’Agenzia delle entrate, si è fatto il punto della situazione del modello, non essendoci precedenti in materia. La Regione Basilicata farà da apripista con l’adozione di una piattaforma che dovrà consentire lo smaltimento dei crediti rimasti incagliati tramite l’incontro tra domanda e offerta dei bonus.
Intanto, anche le altre regioni sarebbero pronte a muoversi sul modello della Basilicata per sbloccare i crediti rimasti incagliati. Ultima, in ordine di tempo a dirigersi nella direzione della compensazione, è stata la Regione Sardegna, le cui imprese che abbiano ancora crediti legati ai lavori edilizi potrebbero avere l’opportunità di cederli a società partecipate. La norma è contenuta in un emendamento alla legge Finanziaria a firma di Antonello Peru. L’emendamento è stato approvato nei giorni scorsi dal Consiglio regionale.
In quali regioni sta per arrivare la legge che sbocca il superbonus?
La stessa iniziativa ha visto impegnata nei giorni scorsi la Regione Lazio che ha approvato una proposta di legge per la circolazione dei superbonus e dei bonus edilizi. La proposta, a firma di Daniele Sabatini di Fratelli d’Italia, punta a consentire alle aziende e agli enti sotto il controllo della Regione di poter acquistare i crediti fiscali dal mercato attraverso il supporto delle banche.
Si tratta di un’opzione che esula dal divieto imposto dal decreto legge 11 del 2023, dal momento che l’acquisto verrebbe effettuato da enti non inclusi nel perimetro di divieto alle amministrazioni pubbliche. Nella Regione Lazio sarebbero bloccati crediti per un importo tra i quattro e i sei miliardi di euro. Le altre regioni che stanno per adottare una legge per sbloccare i crediti sono la Puglia, la Calabria, l’Umbria, l’Abruzzo, la Lombardia, la Liguria, il Veneto e la Sicilia.