Il Napoli continua a non ingranare e dopo cinque giornate di campionato rischia di essere già troppo distante dall’Inter capilista. Otto punti fatti su quindici disponibili, mai dal 2015 in poi, gli azzurri erano partiti così male. Il cambio in panchina, il passaggio da Spalletti a Garcia, non è stato semplice e lo dimostrano i calciatori in campo. Di quella macchina perfetta che ha vinto lo scudetto nella scorsa stagione, qualcosa potrebbe essersi rotto. I tifosi mugugnano, sono già in molti a chiedere l’esonero del francese. Ma il patron De Laurentiis mantiene la calma e si schiera dalla parte del mister. Per parlare della crisi del Napoli, Davide Dionigi, che con la maglia azzurra ha disputato due stagioni, è intervenuto in esclusiva a Tag24.

Crisi Napoli, Dionigi a Tag24

Da calciatore ha conosciuto e amato Napoli, ma oggi che è un allenatore comprende bene quali potrebbero essere le difficoltà a cui si è trovato di fronte Rudi Garcia al suo arrivo in panchina. Davide Dionigi, con la maglia azzurra, ha giocato dal 2002 al 2004, segnando 27 reti in 63 partite. Ha vissuto la Serie B, affrontando tante difficoltà, prima del fallimento del club partenopeo. Per commentare la crisi del Napoli, Dionigi è intervenuto in esclusiva a Tag24.

La stagione del Napoli non decolla, la delusione dei tifosi è tanta. Che idea ti sei fatto?

“Credo che sia giusto fare due discorsi. Il primo riguarda la scelta de nuovo tecnico. Quando si cambia allenatore si deve mettere in conto che avrà bisogno di tempo per far comprendere ai giocatori la sua idea di gioco. In questo caso è ancora più pesante perché sulle spalle c’è uno scudetto vinto e un sistema, quello di Spalletti, ben collaudato soprattutto a livello tattico. Se il presidente De Laurentiis avesse scelto un profilo diverso, con un gioco simile a quello del nuovo C.T. forse sarebbe stato diverso, ma Garcia ha le sue idee e vuole metterle in atto. Parallelamente però, anche il mister deve essere intelligente e capire se vale la pena o meno insistere sui suoi dogmi. Il Napoli ha un DNA definito e se Garcia vuole stravolgere tutto deve essere certo che questo potrà pagare dal punto di vista dei risultati, altrimenti deve fare un passo indietro”.

Il tweet di De Laurentiis dimostra che il presidente è dalla parte del mister?

“In Italia contano solo i risultati, a mio avviso è una politica sbagliata, perché se si crede in qualcosa o in qualcuno, gli si deve dare tempo e fiducia. Il presidente De Laurentiis ha scelto Garcia e fa bene a difenderlo. Il patron del Napoli, negli anni, ha dimostrato di essere lungimirante e ha fatto crescere esponenzialmente il suo club. Quello che ha scritto su Twitter va proprio in questa direzione, è la mossa di un presidente esperto, che sa tanto di calcio. Davanti all’opinione pubblica non può fare altrimenti, poi sono certo che nello spogliatoio ci sarà modo di confrontarsi. Siamo solo alla quinta giornata di campionato, è troppo presto per fare processi a chiunque. Garcia è un allenatore preparato, deve avere il tempo per lavorare. Poi capisco anche il pensiero dei tifosi che vogliono giustamente vincere e ad oggi non possono essere soddisfatti”.

Garcia però rischia di trovarsi già contro lo spogliatoio?

I giocatori devono essere intelligenti, capisco il malcontento, che fa parte della loro natura, ma sono campioni e alcune scene vanno evitate. È troppo semplice cercare alibi di qualsiasi tipo, perché le cose non vanno. Essere sostituiti o non giocare dall’inizio, piuttosto che sbagliare un gol o un calcio di rigore, non fa piacere a nessuno. Ma i calciatori devono capire che, soprattutto in alcune piazza passionali e calde come è Napoli, ci sono dei momenti particolari, in cui ogni atteggiamento, ogni gesto, porta a delle interpretazioni che non fanno bene all’ambiente. Si deve mantenere la furbizia e la lucidità, devono saper affrontare anche le difficoltà. Sono certo che il Napoli ne verrà fuori”.

Quindi il Napoli deve ripartire da Kvaratskhelia e Osimhen?

“Assolutamente si! Non ci sono dubbi. Sono giocatori importanti, fondamentali per questa squadra. È necessario che tuti ritrovino i meccanismi, erano abituati a un calcio diverso e devono solo adattarsi. Fa parte del percorso, è successo a Spalletti quando è arrivato e ancora di più con Sarri. Ho pochi ricordi di allenatori che in quattro o cinque partite siano riusciti a cambiare tutto e ottenere risultati. Il Napoli lo sa bene”.

L’Inter rischia di diventare imprendibile?

“Per come sono partiti ci può stare. Le altre hanno tentennato un po’ tutte e hanno già dimostrato le loro carenze, mentre la squadra di Inzaghi sembra imbattibile. Ha una rosa importante, una panchina straordinaria. Però sono passate solo cinque partite e anche per dare giudizi definitivi è troppo presto. Le difficoltà arriveranno anche per i nerazzurri. Negli anni passati hanno perso, soprattutto durante la seconda metà del campionato, parecchi punti per strada. I primi segnali ci dicono che è la squadra da battere, ma vedremo come reagiranno nel tempo”.