Il Lotto come possibile alleato per la raccolta di risorse per finanziare la prossima legge di Bilancio: è l’ultima idea del governo Meloni, che potrebbe anticipare l’asta per l’affidamento della gestione del gioco. A rivelare l’ipotesi è il quotidiano Il Messaggero.
La concessione del Lotto è in scadenza nel 2025. L’ultima gara per l’affidamento risale al 2015, quando la base d’asta fu di 700 milioni. L’offerta decisiva fu di 770 milioni, stanziati da un consorzio guidato ad Igt, azienda del settore che opera attraverso la controllata Lottoitalia. L’ex Lottomatica ha in gestione il servizio da oltre 30 anni.
La base di partenza, stavolta, potrebbe essere ben più alta, permettendo a Palazzo Chigi di incassare almeno 800 milioni di euro.
Dal Lotto nuovi fondi per la legge di Bilancio: ipotesi base d’asta da 900 milioni
Per quanto riguarda le possibili concorrenti, la novità è rappresentata dalla discesa in campo della Sisal. La società che gestisce il Superenalotto ha manifestato il proprio interesse alla gara in una lettera ufficiale, recapitata nelle scorse settimane al Mef.
Insieme all’ex Lottomatica, insomma, si parla di almeno due concorrenti in gara, con la possibilità di qualche altra azienda interessata. Una buona notizia per il ministero dell’Economia: la base d’asta non farebbe altro che lievitare, partendo da circa 900 milioni. Un’eventualità concreta, per le casse dello Stato, di attrarre a sé una cifra molto vicina al miliardo.
Qualora la gara venisse anticipata al 2024, le nuove entrate sarebbero garantite sia per il 2024 che per il 2025. Gli incassi della gara sarebbero ripartiti in due tranche: circa 400 milioni di euro già nel 2024, mentre i rimanenti nel 2025.
Nulla da temere per i giocatori abituali del Lotto. Per chi gioca, infatti, non cambierà nulla a prescindere dalla gestione del servizio. Anche in caso di asta anticipata il servizio continuerebbe regolarmente.
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