In Grecia ha sorpreso tutti la vittoria di Stefanos Kasselakis alle primarie di Syriza, il principale partito di sinistra e ora all’opposizione. Il vincitore è un illustre sconosciuto della politica: 35 anni, vive a Miami ed è un imprenditore dal passato in Goldman Sachs. Un identikit di certo non vicino ai canoni del partito di sinistra, che fonda gran parte della sua identità sul contrasto al neoliberismo.
Grecia, Stefanos Kasselakis vince a sorpresa contro Effie Achtsioglou
Kasselakis ha trionfato nelle primarie di Syriza su Effie Achtsioglu, 38enne ex ministra del Lavoro e data come vincente da parte di tutto l’apparato del partito. I numeri del trionfo del giovane di Miami sono ampi e lasciano intravedere come il risultato non lasci spazio a dubbi: Kasselakis, infatti, ha raccolto il 57% dei voti e l’ammissione della sconfitta è arrivata da Achtsioglou a spoglio ancora in corso. Buona, inoltre, è stata l’affluenza: hanno partecipato al voto oltre 136mila greci, sommando quelli iscritti al partito o i simpatizzanti che hanno scelto di recarsi alle urne.
Grecia, Stefanos Kasselakis potrebbe aprire nuovi scenari in futuro
In pochissimi nel giugno scorso avrebbero pronosticato la vittoria di Kasselakis a queste primarie, soprattutto dopo il suo nono posto nella circoscrizione estera (a maggio 2023). La situazione è però radicalmente cambiata ad agosto, quando l’attuale leader della sinistra aveva fatto circolare un video in cui riassumeva la sua visione di mondo. Circa 4 minuti diventati virali in cui si poneva l’accento sul concetto di modernizzazione del Paese: un successo clamoroso considerando che soli 19 giorni dopo, Kasselakis ha trionfato nel primo turno con il 45% dei voti.
Gli analisti, infatti, evidenziano come questa nuova direzione intrapresa metta in evidenza un bisogno di cambiamento da parte della base del partito. Un elemento resosi evidente anche dal crollo verticale di Syriza: dal 31% toccato nel 2019, il partito è crollato al 18%. Una sconfitta netta che ha costretto il leader storico, Alexis Tsipras, a farsi da parte. La vittoria della destra conservatrice è stata senza possibilità di appello e la sinistra ha bisogno di un cambiamento per tornare ai numeri raggiunti in passato.