Gli studenti tornano a protestare per il caro affitti e per un diritto allo studio equo ed accessibile: oggi, lunedì 25 settembre 2023, davanti alla Sapienza di Roma, come in altre città d’Italia, molti ragazzi si si sono accampati con le loro tende per criticare l’inattività del governo su questi temi. In esclusiva Tag24.it ha raccolto alcune voci di chi protesta fuori l’Università.
Caro affitti, studenti in tenda alla Sapienza di Roma: la testimonianza dei ragazzi che protestano
La protesta studentesca con le “tende” è tornata in auge recentemente, in quanto gli studenti sono sempre più preoccupati per la carenza di case e gli alti costi degli affitti. La protesta consiste nel mettere delle tende all’aperto per attirare l’attenzione sui problemi abitativi che gli studenti affrontano.
Gli studenti affermano che è difficile concentrarsi sugli studi quando si ha l’incertezza di un posto dove vivere e quando gli affitti costano così tanto. Vogliono che le autorità locali e nazionali prendano misure urgenti per garantire una migliore accessibilità e abbassare i costi degli affitti.
È importante notare che queste proteste non si limitano a una singola area geografica, ma stanno avvenendo in molte città in tutto il paese. Gli studenti stanno cercando di unire le loro forze per creare un impatto significativo e far sì che vengano apportati cambiamenti reali.
Massimiliano, uno studente che protesta davanti alla Sapienza, chiede proprio questo: pensa che il governo li abbia presi in giro, “soprattutto sul PNRR e gli studentati“, un “balletto” che nei mesi scorsi aveva posto il Ministro Fitto in opposizione a Bruxelles:
All’epoca, infatti, Bruxelles era convinta che il governo stesse facendo poco per creare nuovi studentati accessibili a tutti e che ne mancassero ancora per raggiungere uno degli step necessari per l’erogazione della rata del PNRR. Agli inizi dell’estate il Ministro Fitto si era impegnato a trasformare alcuni immobili in disuso in nuovi studentati.
Rimane comunque la problematica di affitti elevati in gran parte di Roma: fino a 500 euro senza bollette per una stanza, appartamenti sovraffollati, contratti non registrati o inesistenti. Questo è il caso di Viola, il cui affitto occupa gran parte delle sue spese:
L’Unione degli Universitari ha affermato iniziando le proteste di stamattina:
Stiamo piantando nuovamente le tende in Sapienza, abbiamo deciso di protestare in quanto il Governo continua ad ignorare il caro studi e la crisi abitativa, senza attuare alcuna soluzione concreta. Ci sentiamo traditi rispetto alle promesse che avevamo ricevuto prima dell’estate.
Lazio Disco, l’ente per il diritto allo studio, ha messo a disposizione in tutto il Lazio 16 case dello studente per un totale di 2.673 posti letto. La protesta di Roma sarà la prima e poi coinvolgerà anche Torino, Bologna, Perugia, Lecce e Palermo. Lo slogan delle manifestazioni è “Vorrei un futuro qui“: come nel caso del Lazio, molti studenti non hanno avuto accesso alle graduatorie degli alloggi per mancanza di posti.
Come ha detto il Collettivo Cambiare rotta a tal proposito:
Sempre più studenti cercano disperatamente alloggi accessibili con l’inizio delle lezioni sono uscite le prime graduatorie di Discolazio per i posti negli studentati da cui emerge che più di 10.000 studenti risulteranno idonei e non vincitori. Per questo abbiamo costruito le liste universitarie per la casa dove gli studenti pendolari, fuori sede e delle fasce popolari si organizzano contro il carovita, per il diritto allo studio e alla casa. Le risposte del governo continuano a essere confuse, contraddittorie e non mettono mai in discussione una vera e propria soluzione strutturale alla questione abitativa a partire dal Pnrr.
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