Rosalia Messina Denaro è la maggiore delle quattro sorelle del boss Matteo, scomparso il 25 settembre 2023. Attualmente si trova in carcere
Rosalia Messina Denaro, chi è la sorella del boss Matteo?
Classe 1955, Rosalia Messina Denaro è cresciuta immersa nella cultura della mafia. Diventata a sua volta un boss per eredità e per indole. E’ figlia di don Ciccio, il “patriarca del Belìce”, deceduto nel 1998, e sorella di Matteo, l’ultimo padrino di Cosa Nostra. Ma è anche moglie, madre e suocera di esponenti della criminalità. È sposata con Filippo Guttadauro, alias “u longo”, membro della cosca mafiosa palermitana di Brancaccio, un matrimonio che rappresentava l’alleanza tra le famiglie più influenti di Cosa Nostra siciliana, quella dei Messina Denaro di Castelvetrano e quella dei Guttadauro e dei fratelli Graviano di Brancaccio.
Nonostante la forte influenza della famiglia Brancaccio, presso la residenza di Filippo Guttadauro, i Messina Denaro mantenevano costantemente il controllo. Tale supremazia era così marcata che i loro figli vennero persino battezzati Francesco e Lorenza, in onore dei nonni appartenenti ai Messina Denaro. Rosalia non solo fu circondata dall’influenza della mafia, ma ne divenne una componente attiva, assumendo la posizione di leader in assenza degli uomini, quando essi erano in libertà, e in seguito, una volta che venivano arrestati. Prima suo marito Filippo, seguito dal figlio Francesco, il preferito del nipote di Matteo, noto come “u siccu”, e infine anche il genero Girolamo “Luca” Bellomo, l’unico ad essere stato rilasciato dalla prigione. Quest’ultimo è il coniuge di Lorenza ed è stato scelto come avvocato difensore da Matteo, zio di Lorenza, subito dopo l’arresto.
Rosalia è la più anziana delle sorelle Messina Denaro, preceduta da Patrizia, soprannominata “a curta”, moglie di un altro boss di nome Vincenzo Panicola, seguita da Bice e Giovanna, la prima vedova del commercialista Rosario Allegra, coinvolto nella gestione di centri scommesse online tra la Sicilia e Malta, e la seconda moglie di Gaspare Como, l’ultimo capo della cosca di Castelvetrano.
Reati e condanne
Da anni, le indagini delle forze dell’ordine si concentrano su Rosalia, sia dai Carabinieri del Reparto Operativo di Trapani e della Squadra Mobile di Trapani e Sco. Si occupava di gestire lo scambio di “pizzini” con i membri latitanti della famiglia, con don Ciccio e suo fratello Matteo, ma spesso era lei stessa a scrivere gli ordini per il resto della cosca all’interno dei “pizzini”, e non soltanto in nome e per conto dei familiari. Nella vita di Rosalia Messina Denaro compare anche un medico, Francesco Burrafato, testimone di nozze, i cui terreni venivano utilizzati per nascondere i “pizzini” nei pozzetti del servizio elettrico.
Rosalia e Patrizia mostrano una severità più accentuata rispetto alle altre sorelle. Nella casa di Rosalia cresce Lorenza Alagna, la figlia avuta da Matteo nel 1996 con Francesca Alagna. Tuttavia, pochi anni fa, la convivenza si è interrotta e Lorenza, insieme alla madre, ha deciso di trasferirsi dalla casa di Rosalia, dove continua a vivere l’anziana Lorenza Santangelo, vedova di don Ciccio. La severità della zia Rosalia sembra averla influenzata notevolmente. I rapporti si sono deteriorati.
Ad un certo punto, sembra che Rosalia abbia cercato di sostituire la figura di padre e madre per la giovane Lorenza. Per Rosalia, Matteo è un vero re. In casa, al centro del salone, era appesa una foto del boss latitante, una sorta di disegno in stile pop che rappresentava il volto del boss con una corona in testa, come un sovrano regnante. Rosalia emerge come una sorta di regina, sempre dietro le quinte del trono, pronta a esercitare il comando: a Castelvetrano era poco vista in giro, ma chi doveva incontrarla andava a casa sua, dove le porte si aprivano per accogliere le richieste di coloro che riconoscevano sempre nei Messina Denaro il vero potere dello Stato.