Si avvicina la scadenza della cessione dei crediti del superbonus con la remissione in bonis da effettuare entro il 30 novembre 2023. Da Poste Italiane, in vista della riapertura all’acquisto dei crediti fissata per i primi giorni di ottobre, arrivano paletti in merito alla cessione dei superbonus. Non tutti i bonus che i clienti intendano cedere, infatti, saranno acquistabili. In particolare, per gli acquisti di Poste Italiane il requisito essenziale riguarderà la remissione in bonis per cessioni di tipo “ordinario”. Mentre quelle straordinarie saranno del tutto escluse dalla possibilità di acquisto.

In merito alla cessione, poi, occorre verificare che si sia in possesso di adeguata documentazione richiesta e di aver svolto gli adempimenti richiesti. La remissione in bonis comporta il pagamento di una sanzione e, anche su questo versamento, vi sono dei chiarimenti tecnici.

Cessione crediti superbonus con la remissione entro il 30 novembre 2023, da Poste Italiane paletti all’acquisto dei bonus

I committenti di lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazioni saranno alle prese, nei prossimi due mesi, con la cessione dei crediti d’imposta dei superbonus. Su tali crediti, i contribuenti non sono riusciti a comunicare l’avvenuta cessione entro il 31 marzo 2023, ragione per la quale il decreto 11 del 2023 (il provvedimento che, di fatto, ha bloccato la cessione dei crediti d’imposta e lo sconto in fattura), dispone che i committenti possano ritentare la cessione entro fine novembre con la remissione in bonis, ma non senza paletti importanti. Il primo riguarda il soggetto verso il quale effettuare la cessione del credito o dello sconto.

Se fino a fine marzo erano ammessi anche i soggetti privati quali acquirenti dei bonus edilizi, la remissione in bonis entro il 30 novembre 2023 ammesse quali acquirenti solo soggetti a regime controllato. Si tratta, in particolare, delle banche, delle assicurazioni e degli istituti finanziari, tutti rientranti nell’articolo 106 del Testo unico bancario (Tub).

Cessione crediti superbonus Poste Italiane e altre banche: come farla?

Una seconda distinzione è quella relativa al fatto che, entro il 31 marzo 2023, i committenti avessero già formalizzato un accordo di cessione con una banca o con un istituto ammesso (cessione ordinaria), rispetto alle vendite ex novo, quelle per le quali a fine marzo non esisteva alcun accordo. Nel primo caso, quindi, si tratta di un ritardo di comunicazione dell’avvenuta cessione all’Agenzia delle entrate.

Ed è proprio in questa situazione che interviene Poste Italiane a qualche giorno dalla riapertura dell’acquisto dei crediti. In una comunicazione di pochi giorni fa, infatti, l’istituto comunica che procederà all’acquisto dei crediti d’imposta e degli sconti solo di quei bonus per i quali sia avvenuta formalizzazione della cessione, mediante un contratto regolarmente concluso, entro la data del 31 marzo 2023. Sono escluse, invece, le cessioni ex novo che, comunque, potranno essere tentate dai committenti presso altri istituti.

Remissione bonus, scadenza 30 novembre: sanzione e verso chi effettuare la vendita

Le spese che possono essere oggetto di cessione dei crediti d’imposta del 2023 mediante la remissione in bonis sono quelle relative all’anno 2022 e alle quote residuali degli anni 2020 e 2021. Nei prossimi due mesi, quindi, è necessario procedere con la vendita verso quegli istituti a regime controllato che accettino crediti anche senza un formale contratto concluso entro fine marzo scorso. Di norma, tali istituti acquistano i bonus dopo che sia avvenuto almeno un controllo in ordine all’effettiva spettanza dell’agevolazione fiscale per i lavori eseguiti.

Infine, è importante verificare che il committente paghi la sanzione di 250 euro per il ritardo nella comunicazione all’Agenzia delle entrate della cessione del credito avvenuta. A tal proposito, il pagamento della sanzione può avvenire anche successivamente alla cessione, purché non si vada oltre il 30 novembre 2023.