La proposta sugli affitti brevi sta per essere trasformata in Decreto: le nuove regole sono pronte e per i proprietari di immobili in affitto ci saranno importanti novità.
Il Governo sta accelerando sull’approvazione del testo che regolamenterà gli affitti brevi, con la realizzazione di un decreto legge, per provvedere in maniera urgente a disciplinare un argomento complesso e, a tratti, spinoso. Secondo le indiscrezioni, il testo potrebbe giungere già al Consiglio dei Ministri che si terrà lunedì prossimo, come provvedimento d’urgenza.
Tra le novità, risulterebbe il limite di due notti e l’obbligo di avere un codice identificativo. Vediamo, più nel dettaglio, cosa prevede il testo e quali sono le critiche degli operatori.
Affitti brevi, il testo sta per essere trasformato in decreto: ecco quali sono le nuove regole
Il Governo sta accelerando l’iter sull’approvazione del testo che introdurrà nuove regole sugli affitti brevi. La bozza sta per essere trasformata in decreto legge e, molto probabilmente, il testo sarà discusso nel corso del Consiglio dei Ministri, lunedì 25 settembre 2023.
Cosa prevede il testo? L’obiettivo del provvedimento è fornire una disciplina uniforme a livello nazionale per le locazioni turistiche, per contrastare il fenomeno dell’abusivismo e prevedere il rispetto dei requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli immobili dati in locazione.
Cosa sono gli affitti brevi? Con il termine affitti brevi oppure locazione breve, si intende un contratto di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni, stipulato tra persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa. Pertanto, si nota la differenza tra gli affitti brevi e quelli tradizionali.
Quali sono le novità previste? Una delle principali novità riguarda la durata minima degli affitti brevi, che non può essere inferiore a due notti consecutive, a meno che la parte conduttrice sia una famiglia con almeno tre figli. Qual è la conseguenza? I soggiorni brevi, molti apprezzati dai turisti, non potranno più avvenire per una sola notte. Se non si rispettano le regole, il contratto viene considerato nullo e si applica una sanzione da 1000 euro a 5000 euro.
Il testo introduce anche l’assegnazione di Codici Identificativi Nazionali (CIN) ad ogni unità immobiliare ad uso abitativo per le locazioni turistiche. Sarà il Ministero del Turismo ad assegnare i codici tramite una procedura automatizzata. I codici dovranno essere esposti all’ingresso dell’unità immobiliare. Inoltre, i codici dovranno essere anche indicati negli annunci online. Se non si rispettano le regole, in questo caso, si rischiano sanzioni da 500 euro a 5000 euro. L’assenza, invece, può costare al proprietario una multa da 800 euro a 8000 euro.
Requisiti sulla sicurezza e obblighi per i proprietari
Gli immobili ad uso turistico dovranno possedere le dotazioni di sicurezza contro gli incendi e il monossido. Si tratta del rispetto di precisi requisiti di sicurezza che includono l’obbligo di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e monossido di carbonio e l’installazione di estintori portatili.
Qualora il proprietario abbia più di 25 posti letto, sono previsti obblighi aggiuntivi per la prevenzione degli incendi. L’assenza di questi dispositivi comporta una multa da 600 euro a 6000 euro.
I proprietari devono attenersi alla disciplina generale degli imprenditori e presentare la Scia come richiesto dalla legge.
Critiche da operatori e associazioni di categoria
Sono già arrivate le prime critiche dagli operatori, dagli intermediari immobiliari e dalle associazioni di categoria che denunciano l’introduzione di limiti, divieti e restrizioni eccessive. Lamentano, inoltre, la lesione al diritto di proprietà.
In modo particolare, non si comprende bene il limite alle due notti e quali sarebbero le motivazioni alla base di questa decisione.
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