La nuova pace fiscale apre le porte anche allo scontrino elettronico: si va verso una sanatoria per le sanzioni. La novità è contenuta nel nuovo decreto fiscale ed energia che sarà esaminato e approvato dal Governo, lunedì 25 settembre 2023.
La sanatoria riguarderebbe le sanzioni per il periodo dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023. In cosa consiste la sanatoria? Se approvato il decreto dovrebbe consentire la regolarizzazione di errori oppure di omissioni, tramite il versamento di un importo minimo.
Entro quando potranno versare l’importo i titolari di partita iva interessati? Vediamo quali sono tutte le novità.
Scontrino elettronico, in arrivo una sanatoria sulle sanzioni
Nell’ambito della pace fiscale, nel nuovo decreto che sarà esaminato per l’approvazione dal Consiglio dei Ministri, il 25 settembre 2023, c’è anche una nuova sanatoria – tra le tante sanatorie – per regolarizzare, in modo agevolato, errori o omissioni, in materia di scontrini e corrispettivi.
Si tratta ancora di anticipazioni, ma la sanatoria prevista riguarda le sanzioni per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023, da parte di commercianti e lavoratori autonomi.
Chi sono i contribuenti interessati? La nuova sanatoria riguarda tutti i lavoratori titolari di partita Iva che hanno commesso una o più violazioni nella certificazione dei corrispettivi.
Adempiendo spontaneamente, i contribuenti interessati in difetto con l’amministrazione finanziaria potranno cancellare ogni violazione commessa beneficiando di una sanatoria con le sanzioni.
La misura si affianca al bonus benzina e al rinnovo del bonus bollette, per favorire l’adempimento spontaneo e l’emersione di basi imponibili. Si punta a garantire ai titolari di partita iva interessati di mettersi in regola versando una sanzione ridotta.
La sanatoria, se approvata, permetterà di versare la sanzione ridotta di 1/18 e la relativa imposta, con un minimo pari a 2000 euro complessivi. Come prevede la bozza, nel calcolo delle sanzioni non si applica il limite di 500 euro cadauna.
In caso di omessa o tardiva memorizzazione e trasmissione telematica dei corrispettivi, la somma dovuta in via ordinaria è pari al 90% dell’imposta. A ciò, si affianca anche la sanzione accessoria della sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività, per un minimo di tre giorni a un mese. I termini si allungano a sei mesi, in caso di irregolarità di valore superiore a 50.000 euro.
Ci sono anche altre sanzioni previste, per i casi di irregolarità nel funzionamento dei registratori di cassa telematici. In questi casi, si rischiano sanzioni fino ad un massimo di 2000 euro in caso di omessa manutenzione o verifica periodica e sanzioni fino a 12.000 euro in caso di manomissioni oppure alterazioni.
Pagamento entro il 15 dicembre 2023
Se approvato, il nuovo decreto dovrebbe intervenire sul fronte del primo pacchetto di sanzioni e il termine per effettuare il versamento della somma ridotta potrebbe essere fissato al 15 dicembre 2023. Il versamento in questione, se effettuato nei termini stabiliti, consentirà di sanare le omissioni e le irregolarità commesse relativamente agli scontrini fiscali.
Oltre al versamento della sanzione, ci sarebbe anche l’obbligo di presentazione della dichiarazione Iva integrativa, in caso di modifiche all’imposta dovuta.
Come abbiamo già detto, la regolarizzazione può essere effettuata anche per violazioni commesse fino al 30 giugno 2023, se contestate non oltre la data del 30 settembre 2023 e a condizione che non siano già state oggetto di contestazione alla data di versamento integrale delle somme. La sanatoria non si applica in caso di omessa presentazione delle dichiarazioni annuali per gli anni d’imposta fino al 2022.
Si tratta, ancora, solo di anticipazioni e bisognerà attendere la conferma e l’approvazione dal prossimo Consiglio dei Ministri.
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