Tag24.it continua a proporvi le interviste raccolte stamani da Thomas Cardinali alla camera ardente, allestita nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, per il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, deceduto venerdì sera all’età di 98 anni. Tra gli intervenuti, il sottosegretario al ministero della Cultura Vittorio Sgarbi.
Napolitano, le interviste dalla camera ardente di Vittorio Sgarbi, Roberto Gualtieri e Maurizio Gasparri
“Non potevo non venire – le sue parole – Su un piano politico mi colpisce che Napolitano non fosse un liberale cristiano e che non abbia voluto un diverso funerale. Le esequie cristiane non sono una questione di fede, bensì di cultura”. Il noto critico d’arte racconta poi un aneddoto: “Ricordo ancora quel gesto di garantismo molto forte, quando, negli anni ’90 e in piena Tangentopoli, si oppose all’ingresso della Finanza in Parlamento”.
“Napolitano ha attraversato da protagonista la storia della Repubblica ed è stato un dirigente importantissimo del Pci nonché un simbolo dei caratteri originari dell’esperienza del partito e della capacità di affrontare le grandi questioni”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Fu tra i protagonisti della svolta europeista del Pci e, da quel partito, è scaturita la storia della sinistra europea. È stato tra i principali esponenti di quella sinistra radicale attenta a i bisogni dei più deboli e capace di svolgere funzioni di governo. Spirito che lo ha portato a diventare Presidente della Repubblica. Un uomo che si è sempre assunto responsabilità nell’interesse del Paese. Non si è mai tirato indietro e noi gli dobbiamo tantissimo”.
Gasparri: “La qualità, la competenza e la precisione di Napolitano sono doti che andrebbero tramandate in un mondo dove certe doti sono considerate optional”
Importanti anche le parole del vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, che ha ricordato in particolare un “sano confronto politico”. “Quando sono stato capogruppo del PdL – ha detto – ci furono momenti delicati, come i contrasti per il decreto sul caso Englaro. Ma c’è stato sempre un dialogo. La qualità, la competenza e la precisione di Napolitano sono doti che oggi andrebbero riproposte in un mondo, non solo politico, dove a volte la cultura di base e la preparazione sembrano un optional. Questo è il suo lascito“.
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