Lezioni a rischio in gran parte delle scuole italiane, da Nord a Sud del Paese nella giornata di lunedì per lo sciopero della scuola del 25 settembre 2023. Vediamo tutte le informazioni utili su questa giornata di agitazione sindacale che potrebbe portare non pochi disagi per gli studenti, per i loro genitori e per le loro famiglie. Ecco chi sono i lavoratori e le lavoratrici che possono decidere di incrociare le braccia, quali istituti sono esclusi, in quali località e infine per quali motivazioni.

Sciopero scuola 25 settembre 2023: cosa c’è da sapere

Lo sciopero della scuola di lunedì 25 settembre 2023 è stato dai membri della Confederazione sindacale lavoratori europei, conosciuta organizzazione sindacale meglio nota con l’acronimo Csle. Anche se la campanella è suonata da pochissimi giorni, ci sono già molte persone che avanzano richieste al Governo e alle varie istituzioni italiane (e non solo) in merito a determinate professioni.

È il caso dei lavoratori e delle lavoratrici che operano in ambito scolastico. In particolare, l’agitazione sindacale di lunedì 25 settembre coinvolge tutto il personale docente e quello Ata (ovvero amministrativo, tecnico e ausiliario) impegnato negli istituti italiani pubblici.

Ad incrociare le braccia per l’intera giornata potrebbero essere dunque gli insegnanti e i vari addetti scolastici con contratti a tempo determinato e indeterminato delle scuole nazionali pubbliche. Lo sciopero non riguarda gli istituti privati. Questi dunque sono esclusi, a meni di particolari cambiamenti dell’ultimo momento.

Dove e orari: le altre informazioni utili per lunedì

Come anticipato in precedenza, stiamo parlando di uno sciopero che è stato indetto a livello nazionale. Questo vuol dire che possono aderire, di conseguenza, i vari professionisti del settore che lavorano nelle scuole e negli istituti pubblici, da Nord a Sud Italia.

I disagi e le lezioni che saltano potrebbero allora esserci in tutte quante le città del nostro Paese. Nessuna è esclusa. Ciò riguarda tutte le scuole pubbliche (e non quelle private) di qualsiasi grado e livello. Si va da quelle per i bambini più piccoli fino ai licei, gli istituti tecnici, professionali e via dicendo.

Se da una parte alcuni membri del personale docente e del personale Ata hanno già reso noto che aderiranno all’agitazione sindacale di lunedì, dall’altra è bene precisare che l’effettiva adesione si scoprirà solamente nel giorno dello sciopero. La portata di questa agitazione si saprà solamente il 25 settembre 2023.

Per quanto riguarda gli orari, vi diciamo che essi possono variare da istituto ad istituto. Lo sciopero riguarda l’intera giornata di lunedì. Le lezioni possono non esserci sia la mattina che nel pomeriggio. Dipende tutto, in questo caso, dalla scuola interessata.

Sciopero scuola 25 settembre 2023, perché? Tutte le motivazioni

Diverse e numerose sono le richieste avanzate dai membri della Confederazione sindacale lavoratori europei. Per lunedì 25 settembre 2023, in Italia, i docenti di ogni livello e gli addetti al personale Ata nelle scuole pubbliche nazionali italiane chiedono i seguenti importanti cambiamenti:

  • Un aumento dello stipendio agli insegnanti di 400 €, come da standard europeo
  • Un aumento dello stipendio al personale Ata di 300 €, come da standard europeo
  • Introduzione di buoni pasto per il personale delle scuole
  • Annullamento del bonus dalla somma di 400 € per i docenti definiti “meritevoli”
  • Inserimento aumento organici docenti e Ata nei provvedimenti legislativi

E ancora:

  • Una sostanziale modifica del regolamento che riguarda le supplenze a livello nazionale pubblico
  • Un cambiamento del non meglio noto algoritmo che penalizza i docenti precari nelle graduatorie scolastiche provinciali
  • Una integrazione di organico per quanto riguarda il personale Ata nelle scuole pubbliche di tutta la nazione
  • L’abolizione dei vincoli mobilità per i docenti
  • Aumento dei salari per professionisti del settore e livello nazionale. Ciò lo si chiede alla luce dei rincari che si osservano da Nord a Sud Italia per l’inflazione, per la guerra e altro ancora
  • Una modifica sostanziale ai nuovi profili Ata per essere inseriti in terza fascia al prossimo aggiornamento. Esso si terrà l’anno prossimo, nel 2024