Iniziano a emergere informazioni e dettagli sulle ultime volontà di Matteo Messina Denaro, ormai in coma irreversibile, e in particolare sulle modalità di svolgimento del funerale, relativamente al quale, in uno dei pizzini ritrovati dopo l’arresto dello 16 gennaio scritto nel 2013, si legge: “Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato“. Nel frattempo, a Castelvetrano è arrivato l’ordine di sistemare la tomba al cimitero, dove l’ex boss sarà collocato vicino al padre Francesco, Don Ciccio, a sua volta a lungo latitante e fatto ritrovare alla sua morte in aperta campagna, già vestito per il funerale.

Le ultime volontà di Messina Denaro: “Non voglio funerali in Chiesa”

L’ex latitante, in coma irreversibile per le complicazioni dovute al tumore al colon al quarto stadio, si trova nella cella per detenuti all’ospedale San Salvatore de L’Aquila, dove ci si sta preparando all’emergenza. Secondo quanto condiviso da fonti mediche con la stampa, dopo l’aggravarsi delle condizioni di Messina Denaro del 22 settembre, i parametri della pressione e della diuresi sono migliorati. Tuttavia, si prevede che da un momento all’altro la situazione precipiti di nuovo. Messina Denaro è giorno e notte sotto osservazione da parte di medici e forze dell’ordine. Da qualche giorno è in carico al team della terapia del dolore (non più agli oncologi), è sedato e non viene più alimentato.

La nipote, nonché legale dell’ex boss, Lorenza Guttadauro e la giovane figlia Lorenza da alcune settimane si sono trasferite a L’Aquila per stare vicine a Messina Denaro e si sono battute affinché quest’ultimo finisse i suoi giorni in ospedale, e non in regime di 41 bis in isolamento assoluto. La federazione sindacati autonomi – Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria in una nota ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro della polizia penitenziaria, impegnata a favorire tali trattamenti rispettosi della vita umana.